Riassunto analitico
Il tema della tesi è il rapporto tra lettura e sviluppo di competenze emotive e sociali, in particolare dell’empatia. La tesi nasce dalla riflessione su quali sono i motivi per cui l’essere umano sente il bisogno di raccontare e di leggere, e su quali siano i benefici che ne derivano. Nel primo capitolo si parla proprio di questo, rifacendosi al pensiero dello psicologo statunitense Jerome Bruner. Dopo una breve illustrazione dei principali contributi dello studioso, viene quindi trattato il tema del pensiero narrativo e di come questo ci serva per entrare in contatto con la cultura, e trasmetterla. Si parla poi di psicologia culturale e popolare, di racconti e narrazioni, con le loro caratteristiche. Infine, si parla del concetto di Sé, di cosa esso sia e di come venga creato e costantemente modificato attraverso la narrazione. Il secondo capitolo inizia con la spiegazione delle differenze tra fiction e non fiction, quindi tra narrativa e saggistica, successivamente viene fatta un’ulteriore distinzione tra narrativa di genere (o popolare) e letteraria. In seguito, si parla di ciò che accade nella nostra mente quando leggiamo, avvalendosi della narratologia, ossia di quella branca di studi che si occupa di indagare i processi mentali che si attivano quando si entra a contatto con le narrazioni. Il rapporto tra mente e lettura viene trattato seguendo i tre approcci della narratologia delineati da Bernini e Caracciolo: l’approccio processuale, l’approccio analogico e quello funzionale. Il primo consiste nell’analisi dei processi psicologici di chi produce e riceve storie. Il secondo si concentra sui personaggi e sulla loro psiche. Il terzo, infine, ha a che fare con il ruolo della narrazione in processi psicologici più ampi, come ad esempio la costruzione del Sé di cui parla anche Bruner. Il terzo capitolo si concentra su quali siano gli effetti della lettura. Inizialmente si parla della teoria delle intelligenze multiple di Howard Garner, in particolare dell’intelligenza interpersonale e di quella intrapersonale, e in seguito delle competenze socio-emotive, quindi della teoria della mente, delle emozioni e dell’empatia, distinguendo quest’ultima dalla simpatia. Si parla di quali siano i metodi per studiare l’empatia, in particolare dello studio condotto da Mar, Oatley e Peterson nel 2009 per escludere le differenze individuali dei soggetti, come il genere, i tratti della personalità e la propensione alla lettura e al farsi coinvolgere dalla storia. In questo studio viene fatta anche una distinzione tra gli effetti della lettura di narrativa e di saggistica. Si passa poi al concetto di mimesi aristotelico e a diverse teorie dell’identificazione, tra le quali quella proposta da Oatley e l’experience-taking di Kaufman e Libby. Successivamente si parla delle caratteristiche dei testi che sollecitano l’identificazione e le risposte empatiche. Seguono la catarsi e le life skills. Infine, si parla di come avvenga la narrazione a scuola e a casa e, analizzando alcuni studi fatti, come possono le famiglie e gli insegnanti favorire il processo di acquisizione di competenze sociali quali l’empatia.
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