Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi si inserisce nell’ambito della ricerca sull’acquisizione delle competenze ortografiche. La ricerca condotta nasce dalla difficile definizione del ruolo dell’ortografia all’interno delle competenze di scrittura, poiché essa oscilla tra due diversi modi di concepirla, i quali influenzano anche la pratica scolastica. Da una parte vi è chi considera il rispetto delle convenzioni ortografiche un’abilità di base che deve precedere ogni altro apprendimento relativo alla scrittura, ritenuto più complesso e rilevante, innalzandolo a principale indice di competenza scrittoria. Dall’altra si colloca chi assume che l’ortografia abbia un ruolo secondario, in quanto possibili deviazioni dalla norma in questo ambito non compromettono l’efficacia comunicativa di un testo. Si intende quindi indagare la competenza ortografica dei bambini di scuola primaria, abbandonando la prassi diffusa di contare esclusivamente il numero di errori presenti in un testo, per effettuare una valutazione ‘in positivo’ di ciò che i bambini sanno fare. Il lavoro condotto costituisce un piccolo contribuito al più ampio progetto di ricerca in educazione linguistica “Osservare l’interlingua” portato avanti da diversi anni nelle scuole primarie di Reggio Emilia. Nello specifico, ci si domanda se la sperimentazione – pur non lavorando espressamente sulle regole e sulle arbitrarietà del sistema ortografico – incida indirettamente sullo sviluppo delle competenze ortografiche. Queste sono state analizzate in due diversi gruppi di bambini: le classi sperimentali, a differenza di quelle di controllo, avevano preso parte alla sperimentazione educativa. Inoltre, per approfondire l’analisi, la ricerca è stata incentrata sul fenomeno del raddoppiamento grafemico, considerato una delle principali complessità del nostro sistema ortografico. L’organizzazione della tesi riflette il percorso condotto dal gruppo ricerca. Inizialmente viene presentato l’oggetto di studio, indagando lo sviluppo della competenza ortografica e seguendo i principali modelli evolutivi diffusi in letteratura. L’attenzione si sposta poi sulla nozione di errore ortografico, al valore attribuitogli nel contesto scolastico, e ai modelli di analisi prodotti in ambito clinico-diagnostico e linguistico. Dalla riflessione critica sull’esistente è stato costruito un nuovo strumento di analisi degli errori e della competenza ortografica. Quest’ultima viene valutata mediante il TLU (Target Like Usage), un apposito indice che considera le deviazioni dalla norma (in termini di omissioni e sovraestensioni di un fenomeno), ma anche e soprattutto il numero di forme prodotte correttamente. L’applicazione di questo modello all’analisi di un corpus di 611 testi, prodotti all’inizio e alla fine dell’a.s. 2016-17, viene descritta nel capitolo sulla metodologia della ricerca, dove sono riportate le scelte fatte e le procedure adottate. Per cercare le risposte alle domande iniziali i dati raccolti sono stati analizzati statisticamente confrontando le prestazioni degli studenti dei due gruppi. A seguire sono state condotte tre diverse analisi in merito al fenomeno della geminazione: la prima di tipo trasversale, interessata a verificare l’effettiva influenza del progetto e a confrontare le competenze raggiunte alla fine dell’anno in bambini monolingui e multilingui, sia nelle classi sperimentali che in quelle di controllo; la seconda analisi invece di tipo longitudinale, volta a indagare i progressi ottenuti dai vari gruppi in esame confrontando i risultati a T1 e T2; infine, si sono analizzate le forme scorrette prodotte dai bambini, con lo scopo di delineare eventuali comportamenti tipici e riscontrare analogie con i risultati diffusi in letteratura relativamente al fenomeno della geminazione consonantica.
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