Riassunto analitico
La scrittura è, fin dall’inizio della scuola primaria, una della attività più complesse per i bambini. Le competenze da maturare sono molte e il loro apprendimento è tutt’altro che immediato, tanto da richiedere anni di esperienza prima di una completa acquisizione. Il presente lavoro di tesi si inserisce tra gli studi sulla competenza ortografica, proponendo un’analisi qualitativa e quantitativa degli errori ortografici dei bambini nel secondo triennio della scuola primaria. Il punto di forza della ricerca sta nell’osservazione degli errori non come distanziamento da una norma linguistica, ma come segno di un atteggiamento attivo nei confronti della lingua. Per questo motivo il gruppo di ricerca ha elaborato un nuovo strumento di categorizzazione degli errori ortografici da applicare all’analisi delle produzioni spontanee dei bambini. Questo strumento si presta alla registrazione di dati numerici per misurare in modo oggettivo la conoscenza dell’ortografia da parte dei bambini. I vari tipi di errore sono stati divisi seguendo una categorizzazione articolata, creata al fine di offrire un quadro analitico della competenza ortografica. Tuttavia il gruppo di ricerca non si è limitato a un conteggio degli errori, ma ha voluto rilevare l’effettivo grado di conoscenza dei bambini considerando sia ciò che non sanno fare sia ciò che invece padroneggiano correttamente. Questa visione “in positivo” vuole rendere conto della reale competenza degli scrittori, cercando di renderla misurabile attraverso l’uso di diversi parametri. I dati raccolti sono stati infatti rapportati ogni cento parole, ma anche sotto forma di indice di competenza ( Target like usageTLU) che non tiene conto solo degli errori, ma anche degli usi corretti in rapporto alle occorrenze totali del fenomeno ortografico nel testo. La presente ricerca si è posta due obiettivi. Il primo è confrontare i risultati del gruppo sperimentale con quelli del gruppo di controllo. Si è proceduto quindi con l’analisi statistica di tali dati mediante l’utilizzo del software R Commander. Con l’ausilio di quest’ultimo sono stati ottenuti indici utili a tracciare lo sviluppo delle competenze e a confrontare i diversi gruppi. Il secondo obiettivo è osservare la competenza nell’uso del mapping complesso dei soggetti partecipanti allo studio. Il gruppo di ricerca è convinto che ogni tentativo di scrittura dei bambini vada valorizzato, sia esso corretto o scorretto. Scrivere è un’attiva complessa e lo è ancor di più la sua acquisizione, che per i bambini può risultare un passaggio delicato e talvolta frustrante, con un conseguente allontanamento dal concepire la scrittura come mezzo a loro disposizione per esprimere sé stessi. Partire dalle alterazioni ortografiche per studiare la competenza ortografica è un modo per risalire ai tentativi di costruzione della lingua dei bambini e rendere atto che gli errori commessi possono risultare uno strumento utile a indagare, in realtà, ciò che sanno.
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