Riassunto analitico
Kalanchoe è un genere di circa 200 specie di piante succulente della famiglia delle Crassulaceae. Le foglie di alcune Kalanchoe sono al tempo stesso ornamentali, alimentari e anche medicinali. Fra le specie di Kalanchoe maggiormente usate a scopo medicinale vi sono K.pinnata, K.daigremontiana, K. gastonis-bonneri. L’utilizzo più interessante, attribuito a questo genere, è sicuramente quello nella medicina popolare: varie preparazioni a base di estratto acquoso di Kalanchoe sono usate in tutto il mondo, soprattutto nella medicina antroposofica, in Germania, Svizzera e Brasile. Le Kalanchoe sono usate tradizionalmente in molti paesi tropicali a scopo medicinale come in America latina, dalle varie tribù, ed in Africa; difatti dalle foglie si ricavano decotti, infusi e succhi oppure vengono mangiate oppure ancora frammentate per uso esterno. Gli usi più diffusi sono come antimicrobici, antivirali, antifungini, antinfiammatori, analgesici, antistaminici, nella cura delle ferite e dell’ipertensione. Ad oggi l’interesse per queste piante è molto alto grazie all’utilizzo per diverse patologie e per scopi preventivi. È altrettanto vero, che gli effetti terapeutici siano oggetto di diverse ricerche al fine di validare le proprietà etnofarmacologiche della pianta. Questo genere contiene un’ampia varietà di composti che rispecchia la varietà di usi medici: alcaloidi, triterpeni, glicosidi, steroidi, lipidi, acidi organici, flavonoidi e bufadienolidi; questi ultimi due componenti sono quelli che hanno suscitato maggiore interesse nell’ambito della ricerca. Alcuni studi indicano effetti antitumorali e cardiotonici riconducibili ai bufadienolidi mentre altri trattano dell’attività antileishmania, antiossidante ed antinfiammatoria dei flavonoidi. Questo studio è stato rivolto a Kalanchoe daigremontiana, pianta biennale, ed in particolare alle foglie allo scopo di giungere ad una caratterizzazione fitochimica ed all’individuazione dell’attività antiossidante. Per separare i componenti attivi sono state utilizzate tecniche estrattive quali la distillazione in corrente di vapore, per ottenere l’olio essenziale, e l’estrazione con soxhlet, utilizzando tre diversi tipi di solvente. In quest’ultimo caso per frazionare ulteriormente il fitocomplesso è stata applicata una tecnica di cromatografia liquida preparativa. Per la caratterizzazione chimica sono state quindi ottimizzate ed applicate diverse tecniche analitiche quali la gascromatografia per l’olio essenziale, la cromatografia su strato sottile e la cromatografia liquida ad alta prestazione accoppiata alla massa per gli estratti, e saggi chimici mediante DPPH per valutare l’attività antiossidante. Tramite l’analisi dei dati ottenuti dall’HPLC/MS e il confronto con i risultati delle TLC è stato possibile identificare nei tre estratti grezzi e in alcune relative frazioni, la presenza di flavonoidi e bufadienolidi; inoltre la presenza di questi ultimi componenti è stata confermata dalla positività del saggio di riconoscimento specifico per gli steroidi.
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