Riassunto analitico
L’utilizzo delle immagini a scopo persuasivo ha assunto un’importanza sempre più rilevante col progredire delle moderne tecnologie di massa. Ciò è vero non solo per il linguaggio pubblicitario ma anche per la comunicazione politica. Si tratta di una tendenza oggi particolarmente invasiva ma che ha accompagnato l’intero sviluppo storico della civiltà occidentale e che è stata analizzata e teorizzata nelle varie epoche, nonché sfruttata da tutti i sistemi ideologici e dall’iconografia religiosa. Nel presente lavoro ho cercato di studiare questo fenomeno, con particolare attenzione al ruolo della fotografia, a partire dai secoli precedenti e soprattutto dal ‘900 per giungere infine alle ben più raffinate tecniche attuali che sfruttano le risorse messe a disposizione dalla rivoluzione digitale. Nello svolgimento della mia ricerca ho seguito un concetto cardine, evidenziato da Thomas Hobbes come fattore chiave utilizzato da sempre dal potere politico per ottenere il consenso: incutere soggezione, sfruttando le predisposizioni psicologiche ed emotive innate nell’essere umano e in particolare il bisogno di affidarsi ad una figura o un’idea carismatica per ottenere rassicurazioni e conferme alle proprie credenze, specialmente in epoche di crisi e instabilità sociale. Nel primo capitolo ho delineato il quadro teorico di questo schema interpretativo, a partire da alcune ricerche condotte negli ultimi anni che dimostrano come l’insicurezza attuale determini il ripresentarsi di fenomeni sociali e di psicologia di massa fortemente influenzati dalle tecniche propagandistiche che alterano la rappresentazione della realtà; nel secondo ho tracciato un percorso storico soffermandomi in primo luogo sui regimi totalitari del ‘900 i quali hanno sfruttato al meglio le potenzialità offerte dai sistemi di comunicazione di massa per rafforzare il culto del capo e la creazione dell’uomo nuovo; nel terzo ho applicato lo schema teorico ad un caso attuale: le elezioni presidenziali americane del 2016, fortemente influenzate dalla diffusione generalizzata dei social network e dalle strategie comunicative dello staff di Donald Trump; nel quarto e ultimo, infine, ho analizzato le riflessioni di alcuni importanti studiosi che hanno evidenziato l’atteggiamento critico necessario per sapere utilizzare e gestire i vari strumenti di comunicazione, e in particolare la fotografia, per non diventarne semplici e acritici utilizzatori.
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