Riassunto analitico
Attualmente, il turismo rappresenta il 10% del PIL mondiale; ciò lo rende una grande opportunità di sviluppo e di crescita sia per i Paesi in Via di Sviluppo che per che per quelli più avanzati. Ciononostante, non è per nulla sorvolabile il suo forte impatto ambientale e sociale. Proprio per questo, le grandi agende mondiali, includono fra i settori dello sviluppo sostenibile, anche quello turistico. La problematica centrale che si tratta in questa tesi, è la distinzione che comunemente si fa tra turismo sostenibile e turismo responsabile: mentre con il primo ci si riferisce rivolge maggiormente agli impatti ambientali che scatena il turismo (quindi deturpamento del territorio e inquinamento), per turismo responsabile ci si rivolge alla sua ricaduta etica e sociale, quindi all'impatto che il turismo ha sulla comunità locale. Secondo questa tesi, la distinzione, per quanto formale, non ha ragion d'essere a livello pratico: i due termini si tratteranno non come sinonimi, quanto più come concetti imprescindibili. Dunque è molto improbabile che si riesca ad arrivare ad un turismo sostenibile senza "essere responsabili", quanto lo è pensare di poter fare turismo responsabile fuori dal paradigma della sostenibilità. La questione verrà spiegata alla luce del modello di E. Ostrom sulla gestione dei beni comuni. Questo infatti, servirà per comprendere come una gestione sostenibile delle risorse comune, sia possibile solo attraverso la centralità della comunità locale che si farà garante dello sviluppo turistico territoriale (responsabilità). Inoltre ci permetterà di analizzare le relazioni che si instaurano fra i diversi attori del processo e di valutare l’importanza della formazione e dell’informazione tanto degli operatori del settore, quanto dei turisti. Infine verranno esposti dei casi di studio con l’obbiettivo di valutare la trasformabilità della teoria in pratica, con gli eventuali punti problematici.
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