Riassunto analitico
Negli ultimi vent’anni, si è avuto un considerevole ampliamento dell’informazione scientifica nel campo dell’oncologia ginecologica. Il Carcinoma Ovarico, in particolare, rappresenta la più comune causa di morte per neoplasie ginecologiche, verosimilmente a causa della tardività della diagnosi. Allo stato dell’arte, ovvero, in assenza di prove di efficacia, un programma di screening del carcinoma ovarico non trova indicazione quale intervento di salute pubblica. Di conseguenza, si avverte sempre di più la necessità di identificare nuovi targets farmaceutici, nuovi farmaci e biomarkers, che possano aiutare nel facilitare la diagnosi precoce e la cura. L’uso prolungato di un determinato farmaco, porta al fenomeno della resistenza, in cui il farmaco in questione attenua o perde la propria capacità di azione. In questo ambito, si inserisce il progetto LIGHTS (LIGand to Interfere with Human TS), per la ricerca di nuovi farmaci contro il carcinoma ovarico in particolare resistente ai derivati del platino. I nuovi composti devono avere un meccansimo d’azione diverso dagli inibitori classici che si legano al sito attivo ed agiscono come antimetaboliti. I nuovi inibitori devono essere progettati per legarsi all’interfaccia proteina-proteina che in questo caso è rappresentata dall’interfaccia monomero-monomero. Per studiare questo meccanismo è stato messo a punto un saggio di FRET in cui i due monomeri della TS sono stati derivatizzati con i probe opportuni per rilevare molecole che sono in grado di dissociarli. A tal fine è stata progettata una libreria di molecole derivate dallo studio di fragment based drug design in cui composti a bassa affinità sono stati identificati e caratterizzati. Questa prima libreria è stata successivamente elaborata attraverso un metodo di virtual screening. Questo secondo round di design ha condotto ad una seconda libreria di 26 composti per i quali è necessario studiare il profilo di interazione con la proteina.Obiettivo della mia tesi di Laurea è lo studio dell’interazione ligando-recettore per la caratterizzazione del meccanismo di inibizione dei composti di questa seconda libreria. Per raggiungere tali obiettivi ho svolto il seguente piano di lavoro: screening della libreria mediante cinetica enzimatica basata su saggio cromogenico, studio termodinamico dell’interazione mediante calorimetria a titolazione isotermica (ITC), studio dell’interazione mediante spettroscopia di fluorescenza e valutazione dell’interazione mediante saggio FRET al fine di definire se esiste un’inibizione dissociativa. I riusltati ottenuti hanno condotto all’identificazione di composti capaci di ridurre il segnale di FRET e perciò di modulare l’interazione dimero-dimero.
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