Riassunto analitico
Negli ultimi trent'anni, si è assistito al graduale collasso del sistema statale di assistenza sociale così come concepito nel suo progetto originale. Tra i molti fattori che hanno portato a tale tracollo possiamo annoverare sicuramente lo squilibrio tra finanze pubbliche e l'emergere di nuovi bisogni della popolazione. Lo stato italiano da una parte, in una situazione di profonda crisi ha dovuto incrementare i tagli alla spesa pubblica e la lotta allo spreco e all’evasione fiscale, ma allo stesso tempo è intervenuto sulla normativa per cercare di dare comunque una risposta all’emergere di nuovi bisogni, nelle forme più svariate in cui si manifestano tra i cittadini. Dall’altra, azioni di Parliamo di welfare sussidiario, di welfare contrattuale, di cooperazione sociale, di associazionismo o di responsabilità sociale d’impresa hanno fatto emergere “dal basso” la risposta da parte dei diversi attori del sistema sociale ai diversi bisogni del cittadino. In particolare, anche l’impresa, perno centrale del sistema non solo economico ma anche sociale di un paese, si sta riappropriano di una funzione centrale (prevista anche nel Codico Civile) nel difficile processo di identificazione e risposta ai bisogni della popolazione aziendale. Continua a cambiare il concetto di lavoro, sempre più flessibile, sempre più instabile, sempre più discusso, nascono nuove forme di organizzazione e negoziazione, altre non esistono più o sono in fase di estinzione. Diventa sempre più ampia la base di coloro che hanno compreso che il bene dell’azienda passa indiscutibilmente dal bene tangibile delle persone che la compongono e fanno di questa convinzione un valore da perseguire con il progressivo rafforzamento della ricerca di quegli strumenti che possono concorrere alla valutazione dell’effettivo fabbisogno dell’individuo-lavoratore per poter fornire risposte precise e soddisfacenti per il miglioramento del benessere organizzativo. Al fine di meglio comprendere il crescente interesse delle aziende, pubbliche e private, verso i bisogni dei propri dipendenti e, quindi, le motivazioni che le hanno spinte a sviluppare pratiche di welfare aziendale, è certamente utile definire la cornice teorica entro la quale si muovono gli attori del sistema imprenditoriale, ripercorrendo l’evoluzione delle principali teorie motivazionali, focalizzando l’attenzione sulla produttività/redditività aziendale e sui bisogni ed esigenze espresse dai lavoratori. L’analisi della letteratura in materia di teorie organizzative evidenzia come si sia evoluto il concetto di organizzazione nel corso del tempo e come sia cambiato il ruolo del lavoratore. Si è passati dalla concezione di quest’ultimo quale elemento di una macchina progettata per garantire la massima efficienza produttiva, ad un soggetto portatore di bisogni ed esigenze da soddisfare per incrementare la produttività e la redditività aziendale, fino ad arrivare a una concezione decisamente umanizzata del lavoratore, non più descritto come costo aziendale ma risorsa, la cui valorizzazione è utile alla costruzione di un solido vantaggio competitivo. Le persone costituiscono pertanto la risorsa principale a disposizione di ogni organizzazione per compiere la propria mission e solo un lavoratore soddisfatto potrà partecipare attivamente e positivamente a questo fine. Sta qui il senso reale del welfare aziendale approfondito nel presente studio, ovvero una nuova composizione tra lavoro, vita privata e familiare rispetto alla quale le organizzazioni vanno ad assumere un nuovo ruolo nella società, in una fase storica nella quale il progressivo declino del sistema di welfare state e la sua incapacità di provvedere alle esigenze di una sempre più consistente quota della popolazione, determina una crescente domanda di welfare integrativo.
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Abstract
In the last thirty years, we have seen the gradual collapse of the welfare state system as conceived in its original project. Among the many factors that led to this meltdown we can certainly count the imbalance between public finances and the emergence of new needs of the population.
The Italian state, in a situation of deep crisis, had to increase the cuts in public spending and the fight against waste and tax evasion, and at the same time intervened on the legislation to try to give anyway an answer to the emergence of new needs, in the most varied forms in which they occur among the citizens.
In this context, subsidiary welfare actions, contractual welfare, social cooperation, associationism or corporate social responsibility have brought out from the bottom the response of the protagonists of the socio-economic system to the different needs of the citizen. In particular, even the company, the central point of this system, is re-acquiring a central function (also envisaged in Codice Civile) in the difficult process of identifying and responding to the needs of the corporate population.
The concept of work continues to change, increasingly flexible, increasingly unstable, increasingly discussed, new forms of organization and negotiation are born, others no longer exist or are in the process of extinction. The basis of those who have understood that the good of the company, undoubtedly passes from the tangible good of the people who make it up and make this conviction a value to be pursued, becomes ever wider.
In order to better understand the growing interest of companies, public and private, towards the needs of their employees and, therefore, the motivations that have pushed them to develop corporate welfare practices, it is certainly useful to define the theoretical framework within which they move the actors of the entrepreneurial system, retracing the evolution of the main motivational theories, focusing on the productivity / profitability of the company and on the needs expressed by the workers.
The analysis of the literature on the subject of organizational theories shows how the concept of organization has evolved over time and how the role of the worker has changed. We have moved from the conception of the latter as an element of a machine designed to guarantee maximum production efficiency, to a subject with needs and requirements to be met to increase productivity and profitability, up to a decidedly humanized concept of worker, no longer described as a business cost but a resource, whose valorisation is useful for building a solid competitive advantage.
People are therefore the main resource available to each organization to fulfill their mission, and only a satisfied worker can participate actively and positively for this purpose.
In order to facilitate this condition, in Italy a number of regulatory provisions have been issued in the last three years, contained in the “Legge di Stabilità” and “Legge di Bilancio” that have modified and integrated some articles of the “Testo Unico delle Imposte sui Redditi”, encouraging companies to prepare welfare plans in favor of the welfare of workers.
Here is the real meaning of the corporate welfare deepened in the present study, that is a new composition between work, private and family life in relation to which organizations take on a new role in society, in a historical phase in which the progressive decline of the system of welfare-state and its inability to provide for the needs of an ever-increasing share of the population, determines a growing demand for integrative welfare.
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