Riassunto analitico
Le startup tecnologiche rivestono sempre più un ruolo di primo piano nell’economia dei Paesi industrializzati ed in via di sviluppo soprattutto a causa del loro carattere innovativo. Negli ultimi anni, però, alcune startup hanno raggiunto valutazioni in fase privata stratosferiche ed apparentemente ingiustificate. Ad esempio la startup Uber, che offre un servizio di trasporto attraverso utenti privati, è valutata più di 60 mld di dollari, superando addirittura il valore di diversi colossi quotati come General Motors. Nel 2014 le startup valutate almeno 1 mld erano poco più di 30 e sono state definite unicorni, per sottolineare la loro rarità. Tuttavia, negli ultimi anni il numero degli unicorni e le loro valutazioni sono cresciuti vertiginosamente. Oggi si contano più di 200 startup unicorno con un valore aggregato di circa 780 mld. Molti media hanno attirato l’attenzione circa la probabile formazione di una bolla in ambito delle valutazioni delle startup in fase privata. Una sopravvalutazione delle valutazioni potrebbe provocare gravi conseguenze in sede di IPO e gravi perdite per gli investitori, con riscontri sull’economia reale in termini occupazionali e produttivi. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare le valutazioni degli unicorni al fine di individuare eventuali variabili o caratteristiche che contribuiscono alla crescita delle valutazioni in fase privata. Per raggiungere tale obiettivo, la ricerca dapprima descrive le principali peculiarità delle startup. Poi, passa in rassegna i metodi di valutazione più utilizzati dai finanziatori. Dunque, analizza alcuni casi concreti e la breve letteratura sull’argomento. Infine, implementa una analisi econometrica basata su più modelli.
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