Riassunto analitico
Lo scopo del presente elaborato è quello di analizzare il tema del matrimonio e dell’emancipazione femminile in epoca tardo-vittoriana esaminando i personaggi di Rhoda Nunn, Monica Madden, Sue Bridehead ed Herminia Barton, rispettivamente le protagoniste dei romanzi The Odd Women di George Gissing (1893), Jude the Obscure di Thomas Hardy e The Woman Who Did di Grant Allen, entrambi pubblicati nel 1895. In questo studio si intende approfondire i tentativi di emancipazione delle donne in questione e la loro ribellione alle norme vittoriane – in particolare alle condizioni del contratto matrimoniale – e, infine, le conseguenze di tale contrapposizione ideologica nell’Inghilterra patriarcale tardo-vittoriana. L’intero lavoro è impostato su uno studio biografico degli autori in questione e sull’analisi dei romanzi secondo le prospettive e le interpretazioni offerte tanto dai critici tardo-vittoriani quanto dalla critica a noi contemporanea. Nel primo capitolo si introduce il contesto socioculturale dei romanzi e si descrive il canone di femminilità convenzionale dell’epoca; in particolare, si fa riferimento all’istituzione del matrimonio secondo l’ideologia vittoriana. Nel secondo capitolo si analizza la posizione ideologica dei tre autori tardo-vittoriani (G. Gissing, T. Hardy and G. Allen) in relazione all’emancipazione femminile. Infine, si offre un quadro riassuntivo delle tre opere oggetto di studio. Nel terzo capitolo si analizza il rifiuto dell’istituzione matrimoniale delle protagoniste dei romanzi e si approfondisce il tema della motivazione delle loro scelte anticonvenzionali: il desiderio di libertà. Nel quarto capitolo si descrivono le condizioni del nubilato delle donne ‘in eccesso’ alla fine del XIX secolo (mediante i temi e personaggi presenti nel romanzo di Gissing) e si introduce la figura della nuova donna o New Woman (attraverso i personaggi di Sue ed Herminia, rispettivamente presenti nelle opere di Hardy e Allen). Nel quinto capitolo si elencano le conseguenze socioeconomiche del rifiuto del matrimonio, esaminando la ricollocazione da parte dei tre romanzi delle ‘Fallen-New’ Women nel sistema convenzionale mediante l’emarginazione, la povertà, il fallimento o, nei casi peggiori, la morte, al fine di ristabilire l’equilibrio sociale e la supremazia dell’uomo. Nel sesto e ultimo capitolo si analizza la ricezione delle tre opere e si delinea il profilo ideologico dei tre autori nel contesto della Woman Question.
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Abstract
This thesis aims to analyse marriage as a social contract and women’s enfranchisement through the analysis of the figures of Rhoda Nunn, Monica Madden, Sue Bridehead, and Herminia Barton – respectively the female protagonists of George Gissing’s The Odd Women, published in 1893; Thomas Hardy’s Jude the Obscure, and Grant Allen’s The Woman Who Did, both published in 1895. In doing so, it seeks to throw light on the emancipatory attempts made by the aforementioned female figures through their rebellion against Victorian norms – especially the Victorian institutionalised marriage. Ultimately, this study demonstrates the consequences of such ideological contraposition in late- Victorian society. The entire work is based on the biographical study of the three authors and a critical analysis of their novels. The first chapter introduces the novels’ social and cultural background and the period’s conventional notions of femininity; in particular, it refers to the conditions of the so-called ‘doctrine of the separate spheres’ and the legal principle of coverture imposed on women. The second chapter examines the profiles of the three late- Victorian authors and analyses their ideological positions concerning female emancipation. This section also offers an overview of the aforementioned novels’ topics and plots. The third chapter analyses the rejection of marriage by the female protagonists of the novels and states the reason for their unconventional choices: the quest for freedom and individuality. The fourth chapter describes the conditions of spinsterhood during the late- nineteenth century, according to Gissing's novel; afterwards, this section introduces the phenomenon of the rebellious and emancipated New Woman through Hardy’s Sue Bridehead and Allen's Herminia Barton. The fifth chapter addresses the social and economic consequences of the women’s rejection of the marriage contract. In conclusion, the final section of the chapter exposes the novels’ neutralisation of the ‘Fallen-New’ Women’s identities, and the limitation of their emancipatory practices through marginalization, poverty, failure, or in the worst cases, death, in order to restore the social balance and male supremacy. The sixth and final chapter analyses the critical reception of the three novels, their contributions to the Woman Question, and ultimately, the novelists’ ideological outlook and position concerning women’s enfranchisement.
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