Riassunto analitico
In seguito al crollo del sistema sovietico il processo di integrazione dei paesi dell’Europa dell’est ha subito una forte spinta. Nel 1990 la Germania viene riunificata, nel 1991 si disintegra il blocco commerciale comunista, seguito dalla stessa Unione Sovietica; lo stesso anno si dissolve il Patto di Varsavia, esplode sanguinosamente la federazione Jugoslava e nel 1993 si scioglie pacificamente quella Ceco-Slovacca. Pertanto, con la crisi dell’Unione Sovietica e la fine dell’area di controllo sovietico in Europa Orientale, la Germania torna ad essere il centro di una vasta Europa continentale e i Paesi compresi tra la Germania e la Russia si rivolgono verso occidente per ritrovare linee di crescita e di sicurezza interrotte per un lungo periodo. La comunità europea rappresentava una forte alternativa, presentandosi come una solida coalizione di Paesi usciti vincitori, sconfitti o fortemente ridimensionati dalla guerra mondiale e bisognosi di proteggersi a vicenda per ricostruire le proprie economie, mirava a rafforzare il proprio ruolo nello scenario mondiale e a stabilire condizioni tali da garantirsi un futuro prospero all’interno e all’esterno dei propri confini. L’obiettivo della Comunità era di rafforzare la pace, la democrazia, la stabilità e soprattutto la prosperità economica in tutto il continente offrendo ai nuovi paesi aderenti la possibilità di stabilità e prosperità, potenziando i rapporti commerciali tra i paesi per abolire possibili ostacoli agli scambi di merci e capitali e rafforzare l’integrazione economica europea all’interno dell’area. L’operazione di annessione del 2004, che per la prima volta ha visto l’adesione di 10 nazioni insieme, ha avuto diversi effetti sia sui paesi entranti che sull’Unione Europea. Le istituzioni sono mutate adattandosi al nuovo assetto europeo; il PIL dei vari stati ha influenzato quello dell’UE; la politica dei mercati ha subito importanti modifiche e la fiducia/sfiducia sui “vicini” dell’est ha portato a importanti restrizioni a causa delle tante differenze. Gran parte del gap iniziale è stato poi colmato e le politiche sociali ed economiche hanno iniziato a convergere con gli standard europei. Le prossime pagine che seguiranno sono incentrate sull’Europa dell’Est, che per ragioni politiche, economiche ed occupazionali, ha esercitato ed eserciterà un crescente impatto e che i suoi problemi e le sue prospettive di sviluppo diventeranno sempre più decisive per l’Unione.
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