Riassunto analitico
Nel presente lavoro di tesi si studiano gli aspetti più importanti dello sviluppo dei ponti strallati in modo da comprendere i motivi del loro avanzamento relativamente lento. Quindi, con lo scopo di sostenere che i ponti strallati sono tra le più grandi innovazioni dell’ingegneria civile moderna, si spiegano i cambiamenti che ci sono stati nel tempo e che hanno permesso la loro evoluzione, rendendoli la soluzione più sicura, staticamente molto efficienti e di facile costruzione, che si presta bene al superamento di grandi luci, fino a poco tempo fa impensabili; oltre ad essere architettonicamente belli e trasparenti in mezzo al paesaggio in cui questa tipologia di opera viene inserita. L’impostazione per lo sviluppo di una nuova concezione dei ponti strallati è stata sviluppata da Fabrizio De Miranda negli anni ’68 e ’69, in occasione della ricerca di uno schema strutturale adatto a risolvere il problema dell’attraversamento stradale e ferroviario dello Stretto di Messina. Con i recenti avvenimenti, è stata messa in discussione la sicurezza strutturale di questo schema statico, ma, come in tutte le innovazioni, i primi modelli risentono della mancanza di esperienza e hanno quindi bisogno di controlli e manutenzioni continue. Le conoscenze acquisite dall’esame del loro comportamento hanno permesso di avere oggi ponti molto affidabili, purché si mantenga il concetto di gestione nel tempo. La garanzia di robustezza può essere rappresentata dall’evento in cui si perdono due o tre stralli consecutivi senza mettere a rischio la stabilità del ponte. Per rendere comprensibile questo processo prendiamo un caso studio e proviamo a progettarlo in maniera più moderna. Si realizza un confronto tra un’opera realizzata negli anni ‘70 e un progetto realizzato dallo studente, utilizzando un programma agli elementi finiti per modellare entrambe le strutture, in modo da fornire una valutazione del comportamento strutturale e dello stato di sicurezza al crollo di uno o più cavi di sospensione. L’opera oggetto di studio è il Viadotto del Carpineto I, situato presso la provincia di Potenza, costruito sul raccordo autostradale Sicignano – Potenza per sovrappassare un pendio con una luce complessiva di 181 m.
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