Riassunto analitico
La Globalizzazione ha spinto le imprese a ri-disegnare i propri confini organizzativi cercando opportunità di business in nuovi mercati. Tale fenomeno ha portato le imprese verso quel lungo e complesso processo di internazionalizzazione. Le imprese che si internazionalizzano in nuovi mercati spesso hanno poca conoscenza del Paese ospitante e per questo prediligono forme di penetrazione di mercato come le alleanze internazionali. Gli accordi di collaborazione consentono alle imprese di avere un primo approccio con il mercato obiettivo attraverso un contratto stipulato con l’impresa estera. La difficoltà più grande che le imprese incontrano adottando questa tipologia di internazionalizzazione è la gestione dei rapporti all’interno dell’alleanza. La letteratura ha individuato due modelli di governance che vengono spesso utilizzati nella gestione delle alleanze, la fiducia ed il controllo.Gli spunti di riflessione più interessanti e coinvolgenti su questi due costrutti è il rapporto di sostituibilità o di complementarietà che esiste tra di essi. Dopo aver esaminato la letteratura che supportasse entrambe le visioni, si è proceduto all’elaborazione di due modelli e si è teorizzato quale dei due fosse vincente all’interno dell’alleanza. Considerare fiducia e controllo come due modelli di governance distinti e sostituibili, genera un meccanismo in loop che non troverà mai un equilibrio e non garantirà stabilità all’alleanza. Se i due costrutti, invece, fossero adoperati in maniera simbiotica, proprio come avviene all’interno di una singola impresa, si generanno sinergie che renderanno l’alleanza vincente. Estendere, tuttavia, i modelli di gestione dei mercati sviluppati nei Paesi emergenti potrebbe non essere la scelta giusta. Tali mercati negli ultimi anni hanno registrato una crescita economica elevata, ma sono caratterizzati da carenze infrastrutturali, legislative e sociali. Queste carenze creano i così detti “vuoti” che in letteratura sono conosciuti come institutional voids. Si è proceduto all’individuazione di alcuni vuoti nel mercato brasiliano, Paese oggetto di studio, e di come una parte della letteratura ha cercato di arginarli. Lo studio si è poi indirizzato ad individuare quale fosse il “modo” in cui i brasiliani amano fare business. Le imprese che vogliono internazionalizzarsi in mercati emergenti devono far proprie le tradizioni del Paese ospitante per gestire la contrattazione in maniera più semplice, considerando che si opera in un ambiente molto instabile a causa degli institutional voids. Solo a seguito di questa fase conoscitiva e la stipula del contratto, le imprese entrano nella fase operativa dell’accordo dove il controllo sociale lascia spazio ai costrutti di fiducia e controllo. Si è proceduto, quindi, all’analisi macroeconomica del mercato brasiliano. Grazie al materiale aziendale, si è delineato il profilo della multinazionale. Si è suddiviso il processo dell’accordo in tre momenti distinti, preliminare, conoscitivo e riepilogativo, ed attraverso le interviste si è proceduto ad individuare le dinamiche attrici del processo di internazionalizzazione. Lo scopo è stato quello di individuare se si fosse adoperato qualche forma di controllo sociale e come fiducia e controllo sono fluiti all’interno dell’alleanza. Infine, si sono analizzati vantaggi e svantaggi di tutto il processo e se i risultati attesi coincidessero con quelli ottenuti.
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