Riassunto analitico
In seguito alla crisi finanziaria del 2008 e del 2011, le difficoltà attraversate da famiglie e imprese e l’incapacità di rimborsare interessi e capitale così come previsto dalle condizioni contrattuali iniziali, hanno avuto pesanti ripercussioni sul sistema bancario globale, con problemi ancora più marcati nei paesi caratterizzati da modelli economici bancocentrici (in primis l’Italia). Gli effetti più evidenti riguardano il peggioramento della qualità dei crediti presenti nei bilanci bancari. L’ingente aumento fatto registrare negli ultimi anni ha portato lo stock di esposizioni deteriorate, soprattutto in Italia, a livelli allarmanti. La consistenza dei crediti deteriorati lordi a giugno 2016 risulta pari 356 miliardi di euro, in diminuzione di circa 4 miliardi rispetto all’anno precedente, mentre, al lordo delle rettifiche il rapporto tra crediti deteriorati e il totale dei crediti verso la clientela è pari al 17,7%.Le gravi implicazioni di tale fenomeno, hanno costretto le istituzioni italiane ed europee a numerosi interventi a riguardo. In primis, si è agito sull’armonizzazione della normativa inerente la definizione e la classificazione dei crediti deteriorati, al fine di facilitarne la confrontabilità tra banche, anche di paesi differenti. Ulteriori e considerevoli interventi legislativi sono stati effettuati nell’ottica di ridurre rapidamente l’enorme stock di crediti deteriorati in possesso delle banche, con l’obiettivo di diminuirne la rischiosità e di liberare risorse da destinare all’economia reale, favorendone una più robusta crescita. Nel primo capitolo della tesi sono state riportate le fonti normative che disciplinano la redazione del bilancio bancario, e nello specifico le principali norme che regolano la rilevazione e la classificazione dei crediti deteriorati, indicando le modalità di rilevazione previste per le differenti categorie di esposizioni deteriorate. Sono inoltre riportate le principali novità introdotte dai nuovi standard contabili, elaborati recentemente dalle organizzazioni internazionali incaricate e non ancora entrati completamente in vigore. Infine Successivamente è stato riportato l’andamento degli stock di sofferenze in Italia, confrontandolo con quello dei principali paesi europei. Nel secondo capitolo sono state analizzate le differenti modalità di gestione dei crediti deteriorati previste, distinguendo tra soluzioni giudiziali, stragiudiziali e di mercato. Inoltre sono stati riportati i risultati conseguiti da una ricerca della Banca d’Italia sulle modalità di risoluzione adottate all’interno del sistema bancario italiano. È stato infine analizzato il documento emanato dalla Banca Centrale Europea, contenente le linee guida sulle modalità di gestione delle esposizioni deteriorate. Infine, nel terzo capitolo, sono state ricercate le modalità di gestione adottate dai principali gruppi bancari italiani, analizzando le procedure applicate e distinguendo tra la gestione interna e i processi di esternalizzazione. Infine sono state descritte le principali operazioni di cessione e cartolarizzazione eseguite dai principali gruppi bancari italiani nel periodo compreso tra il 2011 e il 2016.
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