Riassunto analitico
La seguente tesi si colloca negli ambiti della letteratura per l’infanzia, dell’inclusione e della disabilità: temi fondamentali e necessari da trattare in ogni realtà educativa, soprattutto all’interno di una scuola in quanto contesto formale. I libri sono strumenti preziosi che contribuiscono allo sviluppo integrale del bambino, stimolando la sua curiosità, arricchendo il suo mondo interiore e offrendogli strumenti per affrontare la vita; nell’ambito emotivo e relazionale, questi accrescono le competenze sociali, cioè l'insieme di abilità che permettono di interagire efficacemente con gli altri, costruire relazioni positive e adattarsi a diversi contesti sociali. Dunque, l’elaborato vuole indagare in che modo i testi narrativi rivolti ai giovani lettori rappresentano la disabilità, possono influenzare la percezione e l'atteggiamento dei bambini nei confronti della diversità e supportare la creazione di un ambiente inclusivo e accogliente a scuola. Per una miglior organizzazione, il testo è stato organizzato in tre capitoli. Nel primo si ripercorrono gli eventi principali che hanno caratterizzato la storia della Letteratura per l’infanzia, in quanto disciplina a sé stante dalla Letteratura e rivolta ad una determinata categoria di lettori, poiché in possesso di strategie narrative specifiche ed elementi contraddistinti. Vengono descritti i differenti materiali letterari, dai più antichi a quelli odierni, e le loro influenze all’interno della crescita del bambino; in particolare, viene trattata la nascita, l’evoluzione e la definizione dell’oggetto albo illustrato e le sue funzioni pedagogiche, didattiche e comunicative nel percorso di crescita e apprendimento dei bambini. Nel secondo capitolo si affronta il concetto di disabilità. La storia e l’evoluzione degli studi sulla condizione di vita delle persone con disabilità mostrano come, fortunatamente, si siano fatti passi avanti nel riconoscere e nel garantire maggiormente i loro diritti. A livello normativo, dal 1970 in poi, l’OMS pubblicherà una serie di documenti - l’International Classification of Diseases and Related Health Problems (c.d. ICD), l’International Classification of Impairments, Activities and Participation (c.d. ICIDH-2), l’International Classification of Functioning, Disability and Health, (c.d. ICF) - che modificheranno la percezione della disabilità all’interno della società, dando vita a dei modelli di approccio e di intervento specifici. Infatti, la disabilità viene sempre più intesa come un fenomeno sociale e multidimensionale, il che significa che, pur essendo una realtà per alcuni, potrebbe riguardare chiunque in futuro. Anche il linguaggio e le definizioni si trasformano, divenendo più inclusivi e orientati a mettere al centro la persona. Questi cambiamenti modificano anche la scuola, luogo in cui i bambini con disabilità smettono di essere marginalizzati perchè iniziano ad essere parte integrante e attiva delle classi. Infatti, si elencano i decreti legislativi e le leggi che, dagli anni Venti del secolo scorso, hanno demandato alla scuola italiana l’obbligo di garantire a tutti un’istruzione adeguata, personalizzata ed efficiente, in un’ottica di creare un sistema educativo inclusivo a tutti i livelli e di favorire un apprendimento continuo per tutta la vita. Infine, il terzo capitolo prende in esame l’offerta culturale contemporanea degli albi illustrati che trattano la disabilità, l’inclusione e la diversità; in particolare, viene analizzato Il pentolino di Antonino, scritto e illustrato da Isabelle Carrier nel 2018. Le strategie narrative di questo albo, le sue immagini delicate e il suo testo fluido possono essere sfruttate per introdurre l’argomento in modo sensibile e per progettare delle attività didattiche volte ad avviare un processo di apprendimento e di socializzazione rispettoso e sereno all’interno del gruppo classe.
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