Riassunto analitico
Il seguente studio vuole fare luce su una pratica sempre più diffusa al giorno d’oggi, ossia il trading online. L’approfondimento riguarda i motivi che spingono o inibiscono il singolo individuo ad iscriversi ad una piattaforma di trading, cercandone gli antecedenti causali che portano poi, in seguito, a investire concretamente. Per impostare questo ragionamento ci si è soffermati su alcuni modelli che si ritiene possano entrare in gioco in questo processo, fino ad arrivare alle implicazioni sul marketing: in particolare ci si soffermerà sulle più importanti piattaforme che offrono questa tipologia di servizi. Tornando ai modelli, la riflessione si concentrerà sulla teoria del comportamento pianificato (TCP), la quale verrà brevemente introdotta in ogni sua parte per poi essere trattata in maniera più approfondita e focalizzata sull’argomento del trading online. Il ruolo della TCP è molto ampio in letteratura, il che consente di approfondire il tema in più direzioni, una delle quali è il modello di accettazione tecnologica (TAM), che è molto legato alla TCP, e ne scopriremo i motivi. Inoltre il TAM, si integra alla perfezione in un contesto tecnologico come quello del trading online. Si ragionerà anche sul rischio percepito, cercando di inquadrarlo dal nostro punto di vista, poiché, essendo tale argomento molto vasto, vi è la possibilità di perdersi nei suoi meandri. Nonostante ciò, si è ritenuto indispensabile inquadrare il problema più da vicino, infatti un approfondimento ad hoc riguarda le distorsioni cognitive (bias), le quali incidono sui comportamenti dell’investitore e possono essere collegate al rischio. Degni di nota sono infine i modelli di misurazione del gioco d’azzardo (GBS), e il locus of control (LOC). Il primo perché alcuni utenti associano l’investimento alla scommessa, e dunque, pur trattandosi di una nicchia di investitori, merita una menzione speciale. Il LOC poiché studia la misura in cui una persona si ritiene capace di controllare, o meno, gli eventi della propria vita. Va detto che il LOC non è un qualcosa di generalizzabile, ma applicabile a contesti ben definiti, come vedremo in maniera più approfondita nel corso dell’elaborato, infatti, tale modello deriva dalla teoria di attribuzione di matrice sociologica. Dopo questa ampia introduzione su modelli e schemi mentali che entrano in gioco nel potenziale investitore, tale studio non può prescindere da una definizione del fenomeno “trading online”, del quale se né da una definizione passando in rassegna le tappe storiche che hanno portato alla sua nascita; per poi anche delineare i motivi della sua esplosione in questi ultimi anni: che ha visto il suo picco durante la pandemia. Il percorso descritto sinora dà la possibilità di espandere il ragionamento su un altro concetto molto importante quando si tratta di investimenti, ossia l’educazione finanziaria. Anche qui, come per il rischio, è stato necessario inquadrare per bene la strada che si voleva seguire, poiché trattasi di un argomento estremamente versatile e trasversale. Il motivo che spinse il sottoscritto a porsi tante domande sul trading online è da ricercare proprio nel tema dell’educazione finanziaria. Di fatti è stato grazie ad una startup tutta italiana (Starting Finance) che ho aperto gli occhi su una serie di problematiche che prima ignoravo, come gli investimenti tramite piattaforme online e la conseguente tutela degli investitori, ad esempio. Queste sono dunque le origini di un ragionamento che vedremo srotolarsi in maniera approfondita, partendo, in ordine, dall’analisi dei modelli che influenzano l’investitore, passando per il mondo del trading online e finendo col le implicazioni sul marketing. In seguito le conclusioni alla fine dell’elaborato.
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