Riassunto analitico
L’epilessia è una patologia complessa che colpisce il sistema nervoso centrale e, sebbene l’eziopatogenesi non sia ancora completamente conosciuta, numerosi possono essere i fattori che troviamo alla base della malattia. Ciò rende difficile una corretta diagnosi e diversi esami possono essere effettuati per una corretta valutazione. Spesso l’epilessia viene solamente associata a convulsioni, ma in realtà le sue manifestazioni sono molto varie: per questa ragione la classificazione è organizzata su diversi livelli. Già conosciuta in tempi molto antichi, l’epilessia veniva osservata con un velo di paura, considerandola un morbo di derivazione divina. Di conseguenza si cercava di curarla con rituali di carattere religioso. Con il progresso degli studi e delle scoperte in ambito farmacologico si andò lentamente ad abbandonare quelle credenze mistiche, andando ad abbracciare la medicina convenzionale. Il proseguire delle ricerche portò alla scoperta di numerosi farmaci come fenobarbital, fenitoina, carbamazepina, acido valproico, lamotrigina, gabapentin, levetiracetam, topiramato, da utilizzare in terapia. Tuttavia, questi non sempre sono in grado di garantire un adeguato controllo delle crisi e il loro profilo tossicologico è caratterizzato da numerosi possibili effetti collaterali. Tra gli effetti avversi più conosciuti possiamo trovare: sedazione, tremori, vertigini, atassia e alcuni di questi farmaci, nei casi più gravi, possono anche indurre depressione, disturbi comportamentali, agranulocitosi, leucopenia oltre ad avere effetti teratogeni. Ho analizzato recenti studi che indagano l’azione degli steroidi nel trattamento dell’epilessia farmacoresistente con risultati efficaci e promettenti, in particolar modo nel trattamento delle epilessie pediatriche. Tra gli steroidi più sicuri, gli effetti collaterali più riscontrati sono aumento del peso, aggressività e sedazione. Inoltre, ho posto un grande interesse sulla tossicologia degli antiepilettici utilizzati nella donna in gravidanza. Data quindi la tossicità dei medicinali antiepilettici, oltre ad una continua ricerca di farmaci con un miglior rapporto rischio/beneficio la ricerca si sta orientando, quando possibile, verso altri tipi di terapia che affianchino o sostituiscano quella farmacologica. Dall’attenzione al regime alimentare fino ad interventi chirurgici veri e propri, grandi passi avanti si stanno compiendo nell’aumentare la qualità della vita dei pazienti che soffrono di questa patologia, aprendo nuove speranze verso un futuro dove sarà possibile una conoscenza sempre più concreta dell’epilessia.
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