Riassunto analitico
La tesi tratta del digital storytelling e di multimedialità. Nel primo capitolo viene descritto il digital storytelling, ovvero una forma di narrazione basata sull’utilizzo degli strumenti digitali. Lo scopo è quello di comunicare, condividere e conservare i pensieri e le idee utilizzando linguaggi differenti. Ciò che caratterizza questo elemento è l’aspetto emotivo e personale della narrazione (Yüksel, 2011; Petrucco & De Rossi, 2009). Un altro elemento alla sua base è la media literacy, ovvero imparare ad utilizzare in modo consapevole e critico i media. Vengono descritte le fasi per creare un progetto di digital storytelling: un primo passo è la progettazione, considerando i diversi aspetti del percorso (come le caratteristiche e le competenze dei bambini e gli strumenti a disposizione) e si pianificano le varie attività. Si procede con la realizzazione del percorso, creando prima la narrazione orale o scritta e rappresentandola attraverso una storyboard oppure un visual portrait. Si procede con la realizzazione tramite diversi strumenti digitali, il montaggio dei vari elementi e la condivisione del prodotto finito (Petrucco & De Rossi, 2009). Lo studente ha un ruolo attivo in tutto il percorso. Il digital storytelling è uno strumento efficace nell’apprendimento: è un processo attivo, intenzionale, cooperativo, autentico e costruttivo (Jonassen et al., 2007). Il digital storytelling porta ad un apprendimento profondo, allo sviluppo delle competenze dello studente, tra cui la riflessione e il pensiero critico e creativo. Nell’ultima parte del capitolo viene descritto il progetto STORIES, che si è occupato di introdurre il digital storytelling nella scuola dell’infanzia in più nazioni (Italia, Finlandia, Germania e Turchia). Nel secondo capitolo viene approfondito il concetto di multimedialità, ovvero l’utilizzo di più sistemi simbolici (Calvani, 2001) oppure come la compresenza di più media all’interno di uno stesso supporto (Bonaccini & Contini, 2019). Il digital storytelling è uno strumento multimediale in quanto combina e integra diversi codici e linguaggi comunicativi, come immagini, suoni, narrazioni e testi. Un’attenzione deve essere data alle relazioni e ai legami con cui vengono uniti questi differenti linguaggi. La multimedialità rappresenta una modalità innovativa di insegnamento che supera i limiti di un’educazione monomediale, basata solo sul testo scritto. Accanto a questo elemento emergono le multiliteracies, ovvero una nuova forma di alfabetizzazione, che fa fronte a questa pluralità di canali; possono essere viste come una alfabetizzazione alla multimedialità (Walsh, 2010). Infine, il terzo capitolo riporta un’esperienza di tirocinio nella scuola dell’infanzia, in cui è stato attuato un progetto di digital storytelling. I bambini hanno avuto un ruolo attivo durante tutto il percorso: hanno inventato una storia e l’hanno realizzata utilizzando diversi materiali e strumenti digitali, come la LIM, la macchina fotografica e il registratore. Tutti i prodotti sono stati assemblati attraverso software come Movie Maker oppure Power Point. Le storie, infine, sono state condivise con i compagni. Questi prodotti finiti rappresentano degli elementi multimediali.
|