Riassunto analitico
Ho deciso il titolo di questa tesi per il fenomeno che sempre più si sta diffondendo sugli scaffali dei negozi. Lo scandalo dell’uso e degli effetti dell’olio di palma sarà il tema centrale della mia tesi, ma soprattutto indagherò come il ruolo dei nuovi media abbia influenzato e cambiato il ruolo dei consumatori. L’era dell’intelligenza collettiva, della partecipazione attiva del pubblico, ha reso i consumatori più coscienti, ma soprattutto capaci di modificare e determinare le sorti dell'immagine di un brand. La produzione di notizie non è più riservata a una casta di giornalisti, ma si è aperta a chiunque possieda un computer e abbia accesso alla rete generando i nuovi fenomeni di blogging e citizen journalism. I nuovi media vengono così considerati mezzi della democrazia, chiunque può dare voce alle proprie opinioni senza essere necessariamente un giornalista. In questo nuovo ambiente in cui circolano le informazioni, una qualsiasi notizia può avere un’eco inaspettato e incontrollabile, a tal proposito, ne sono da esempio, i recenti scandali dell'olio di palma nel prodotti dolciari o dei petrolati nei prodotti per l'igiene. Nell’era di internet, nell’era dell’intelligenza collettiva uno scandalo ha effetti molto più ampi da quelli che potevano immaginarsi venti anni fa, basti pensare allo scandalo della Volkswagen come ha influito sulle vendite. Una maggiore consapevolezza ha portato anche ad un cambiamento delle abitudini, da questo deriva la “moda” del biologico, dei prodotti integrali, senza glutine, richiesti da un numero sempre maggiore della popolazione. Ma fino a che punto le marche del biologico rispettano questa etichetta? Esistono certificati falsi, corruzioni e importazioni a danno del consumatore per poter offrire un prodotto a basso costo sotto la voce del biologico. Nella seconda parte di questa tesi indagherò come un'azienda risponde alle critiche, agli scandali, come previene la flessione delle vendite adottando strategie di comunicazione chiare e mirate, parlerò insomma del crisis managment messo in atto dalle aziende per difendere la brand image e la possibile flessione delle vendite. In questo è inclusa l’azione comunicativa accompagnata anche da un cambiamento del prodotto stesso, di quell’ingrediente che tanto ha mosso le opinioni dei consumatori, o al contrario vengono esaltati i benefici di quell’ingrediente al contrario dei giudizi comuni, come nel caso Ferrero.
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