Riassunto analitico
La necessità di produrre molecole ad elevato valore aggiunto partendo da fonti rinnovabili sta rendendo sempre più necessaria la ricerca di nuove materie prime, disponibili in abbondanza e a basso prezzo. In particolare, per quanto riguarda la produzione di molecole le cui unità costituenti siano di struttura fenolica (ad esempio per la produzione di alcuni tipi di plastiche), una buona soluzione potrebbe derivare dall’utilizzo di lignina. Essa è un polimero complesso ad elevato peso molecolare, composto principalmente da tre unità fenilpropeniche, ossia alcol sinapilico, alcol guaiacilico e alcol cumarilico. Il presente lavoro di tesi, svolto presso i laboratori dell’Istituto di Chimica di Riconoscimento Molecolare, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha avuto come obiettivo quello di studiare la possibilità di degradare la lignina in frammenti di peso molecolare inferiore a 3 KDa mediante utilizzo dell’enzima ossidativo laccasi. Per lo svolgimento del presente lavoro è stata utilizzata lignina solfonata dato che, a differenza di altre tipologie, essa è solubile in acqua. La eventuale degradazione e/o disaggregazione della lignina è stata valutata mediante ultrafiltrazione, utilizzando una membrana di cellulosa. La valutazione qualitativa e quantitativa della lignina presente nel ritentato e nell’eluato è stata effettuata attraverso tecniche di spettroscopia UV e HPLC. Sono state inoltre condotte indagini preliminari di tipo qualitativo attraverso spettroscopia IR, mettendo a confronto la lignina solfonata con Indulin-AT, usata come standard di riferimento per tutte le tipologie di lignina, allo scopo di mettere in luce le principali differenze in termini di gruppi funzionali.
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