Riassunto analitico
L’obiettivo di questa tesi è svolgere proprio un viaggio mostrando ciò che per molti rimane invisibile: tracciare il percorso storico metodologico dell’educazione del bambino sordo. La tesi è composta da 4 capitoli. Il primo capitolo affronta una breve introduzione alla sordità che non vuole essere esaustiva ma vuole stimolare alla conoscenza di un mondo che per molti rimane sconosciuto. Il secondo capitolo, prettamente storico, vuole tracciare un viaggio cercando di riassumere in poche pagine 400 anni di storia dell’educazione dei sordi. Il primo periodo (tra ‘700 e ‘800)è caratterizzato dalla scoperta dell’educabilità del sordo grazie al lavoro di istruttori ed educatori anche sordi. Il secondo periodo (tra ‘800 e ‘900) si apre con una data molto importante quella del Congresso di Milano del 1880 che stabilirà la supremazia del metodo orale e l’insegnamento della parola pura a discapito di qualsiasi altro metodo utilizzato fino ad allora. Gli istituti presenti sul territorio italiano si adeguano a questa scelta ma tra le fila dei convitti e dormitori le mani dei sordi non si fermano ed è proprio allora che nasce la Lingua dei segni. L’ultimo periodo, che possiamo far giungere fino a noi, è contraddistinto dall’arrivo del sordo nella scuola di tutti grazie a importanti riforme per l’integrazione e l’inclusione. Questo è contraddistinto da innumerevoli criticità: quella di allora si rivela una scuola ancora non pronta ad accogliere l’alunno sordo; le risorse scarseggiano e il personale non è qualificato. Sarà la legge quadro del 1992 a cercare di porre chiarezza introducendo l’assistente alla comunicazione e l’interprete nel percorso scolastico dell’alunno sordo fin dai primi anni di vita. L’obiettivo è quello di abbattere le barriere comunicative e lottare per percorsi inclusivi. Nel terzo capitolo, il sordo diventa finalmente protagonista del proprio percorso scolastico affiancato da personale qualificato affrontando l’iter scolastico a testa alta. Le difficoltà, i punti critici e i miglioramenti sono ancora molti; ma è negli ambienti “illuminati” che si creano percorsi efficaci ed efficienti che vedono i ragazzi sordi con gli stessi obiettivi dei compagni con la possibilità di eccellere. L’ultimo capitolo, vuole cercare di seminare un piccolo seme di sensibilizzazione, il laboratorio “Conoscere la sordità” ha l’obiettivo di lavorare in rete. Una rete che vede coinvolte tutte le risorse, direttamente e indirettamente; compagni di classe, gruppo docenti, famiglia, alunno sordo e assistente alla comunicazione. Al centro della rete il tema della sordità e la Lingua dei segni. Proprio in questa rete si vede la possibilità per il futuro di tracciare una condivisione che vede in primis la conoscenza e il rispetto per la sordità e la comunità sorda nonché per la Lingua dei segni.
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