Riassunto analitico
Il presente elaborato intende indagare la relazione di causa intercorrente tra stereotipi di genere dei docenti e risultati ottenuti dagli studenti. Nel primo capitolo si offre un quadro di sintesi relativo alla nascita e allo sviluppo della Docimologia. Prendendo avvio da una disamina della letteratura concernente gli effetti distorsivi della valutazione, si illustrano esempi specifici di lavori di ricerca condotti in Italia, Francia e Medio Oriente. Le evidenze emerse dagli studi sopramenzionati rivelano che il divario di genere esistente tra uomini e donne nelle discipline STEM viene perpetuato a scuola da insegnanti inconsapevoli dei propri stereotipi di genere impliciti. È difficile rilevare le ricadute dovute agli stereotipi espliciti a fronte dell’ostacolo della desiderabilità sociale che si frappone alla presa di coscienza di chi opera nei contesti didattici. L’effetto Stereotipia, isolato entro la cornice delle minacce valutative, conduce a comportamenti che favoriscono determinati studenti sulla base di categorie preconcette come il sesso maschile o femminile. Gli aspetti comuni - esito della selezione compiuta all’interno dei report disponibili - dimostrano che vi è una discrepanza tra i punteggi assegnati dal corpo docente ai propri allievi e i punteggi che gli stessi alunni ricevono su prestazioni fornite ai test standardizzati e giudicate da valutatori esterni. Inoltre, i pregiudizi di genere degli operatori della formazione si traducono in azioni che discriminano un dato target, influendo sulle scelte professionali future dei soggetti bersaglio dei suddetti bias cognitivi. Durante l’itinerario scolastico le figure di riferimento veicolano visioni tradizionali dei ruoli di genere che vengono introiettate e sono in parte responsabili della sottorappresentazione delle donne in Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. Per converso, vengono citati gli Stati Uniti in qualità di attori del cambiamento per quanto riguarda l’espletamento di pratiche educative virtuose. In ultimo, viene presentato il caso dei paesi nordici, esempio brillante nel panorama internazionale. Sull’altro versante dell’Atlantico, Islanda, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Svezia nella scena mondiale occupano posizioni apicali per aver raggiunto la parità di genere, concordemente con la classifica redatta dal Global Gender Gap Index nel 2023: secondo il World Economic Forum nelle aree chiave di interesse - quali partecipazione e opportunità economiche, risultati scolastici, salute e sopravvivenza, accrescimento di potere politico - è stato colmato almeno l’80% del divario. La conquista dell’uguaglianza tra i sessi deriva anche dalla predisposizione di misure politiche per l’assistenza all’infanzia e a sostegno del nucleo familiare. Alla luce delle considerazioni fatte, la scienza della valutazione raccomanda l’acquisizione di competenze docimologiche indispensabili per non incorrere nelle pericolose insidie che si celano dietro al momento della correzione degli esami. Non è possibile eludere la dimensione soggettiva della valutazione, tuttavia si può intervenire sul grado di consapevolezza di chi è chiamato a esprimere giudizi. Condividere collegialmente gli strumenti impiegati per accertare il possesso di conoscenze e abilità da parte dei discenti oltre ad ampliare il ventaglio delle opportunità permette di sottoporre a verifica e al vaglio della critica le scelte realizzate la cui eco si riflette sull’oggetto di tali decisioni.
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