Riassunto analitico
Le infezioni nosocomiali sono delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria; insorgono e si diffondo in ospedale e in altre strutture sanitarie. Esse sono causate principalmente dai microrganismi appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae produttori di β-lattamasi a spettro esteso, come K. pneumoniae ed E. coli, in grado di idrolizzare diversi antibiotici e quindi di far diventare il microrganismo resistente ad essi. L’antibiotico-resistenza è un fenomeno che si sta evolvendo nel tempo. Esso rappresenta un grosso problema nel panorama sanitario a livello mondiale, tanto che l’allarmismo generato da tale fenomeno portò all’attivazione di numerosi sistemi di sorveglianza. Tra questi, la Farmacia Ospedaliera ha un importante ruolo specificamente nel controllo della diffusione delle infezioni nosocomiali, come parte integrante del comitato infezioni ospedaliere (CIO). In particolare, la Farmacia Ospedaliera del Policlinico di Modena ha attuato diverse misure di controllo: dal monitoraggio del consumo degli antibiotici all’introduzione della Stewardship antimicrobica, con l’obiettivo prioritario di migliorare l’ outcome clinico, visto che è ampiamente dimostrato che il trattamento antibiotico empirico appropriato e tempestivo riduce la mortalità per infezione. Senza trascurare gli scopi secondari a cui l’ antimicrobial stewardship mira, ossia la riduzione della selezione e della diffusione dei germi resistenti, degli effetti avversi degli antibiotici, del tempo di degenza e dei costi. Monitorando l’uso di questi antibiotici, negli anni dal 2013 al 2014, è emerso che il consumo maggiore appartiene alla classe antibiotica dei β-lattamici ad ampio spettro, i Carbapenemi, ritenuti un po’ l’ultima risorsa nel caso di infezioni gravi da batteri resistenti alle altre classi antibatteriche. La Farmacia Ospedaliera del Policlinico di Modena ha sviluppato nel tempo dei sistemi di sorveglianza del consumo di antibiotici e dell’appropriatezza delle prescrizioni quali la Richiesta Motivata Personalizzata (RMP) e, successivamente, il programma Access, con il quale è stata agevolata l’ attuazione della Stewardship antimicrobica. Dall’ introduzione di quest’ultimo sistema, sono state inserite 276 terapie in un periodo di dieci mesi, da marzo a dicembre 2015. Le evidenze emerse da questo programma di studio mostrano come molti reparti, che prima dell’introduzione di questa figura della Stewardship antimiocrobica richiedevano un notevole quantitativo di fiale di antibiotici soprattutto come scorta di reparto, hanno drasticamente ridotto le loro richieste, se non quasi annullate. Una notevole percentuale, corrispondente al 54 % di terapie sono state interrotte dopo tre giorni (dopo l’esito dell’antibiogramma e l’intervento del medico infettivologo), altre sono state shiftate verso altri tipi di antibiotici con un ridotto spettro d’azione, ritenuti più specifici per quel tipo di infezione. Grazie ai dati ottenuti possiamo affermare il grande successo del programma di Stewardship antimicrobica, tramite lo strumento Access, e quanto esso abbia contribuito all’incremento dell’appropriatezza prescrittiva di questa classe di antibiotici. E’ stata rilevata una notevole diminuzione delle quantità dispensate di meropenem e imipenem/cilastina negli ultimi dieci mesi di monitoraggio, rispetto ai dati registrati negli anni precedenti 2014-2013-2012. Ciò è indicativo del fatto che questo strumento è un valido supporto per garantire l’appropriatezza delle prescrizioni. Infine, visti gli ottimi esiti dell’azione svolta, è previsto di estendere il monitoraggio verso altri tipi di farmaci, come antimicotici e antifungini.
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