Riassunto analitico
Con la presente tesi si intende analizzare il rapporto tra teatro e gioco, indagando gli aspetti tra loro in comune. Tra le varie forme di gioco vi è a quella del “far finta di”, aspetto caratterizzante anche il teatro. Sia questa tipologia di gioco che il teatro quindi hanno la capacità di permettere a chi vi partecipa di allontanarsi dal mondo reale conducendolo in un mondo di fantasia. Questo tema viene presentato sin da subito attraverso la presentazione degli scritti di diversi antropologi e scrittori quali: Johan Huizinga, Roger Caillois, Eugen Fink e José Ortega Y Gasset. Ognuno di essi, anche se in modi diversi, ha dimostrato la capacità del gioco di estraniare momentaneamente l'uomo dalla realtà, e si è ritenuto che la stessa capacità la assuma anche il teatro. Nel primo capitolo quindi si vuole mostrare che sia il gioco che il teatro sono mezzi di estraniazione dalla realtà, capaci di aiutare l’essere umano a distrarsi dalla realtà, ad allontanarsi da essa per dare spazio invece alla fantasia e all’immaginazione. L’elemento del teatro viene presentato anche in tre opere di William Shakespeare: La tempesta, Il racconto di inverno e Sogno di una notte di mezza estate. Il tema del teatro non è presente in quanto opere scritte per essere rappresentate, ma perché in tutte queste vi è il teatro sotto forma di divertimento, travestimento, trasformazione, estraneazione dalla realtà, osservabile nei comportamenti dei personaggi e nei motivi che li hanno condotti ad usare la teatralità. Con l’ultimo capitolo sono stati presentati due importanti metodi teatrali, i cui rispettivi inventori sono stati Stanislavskij e Mejerchol’d. Entrambi, anche se diversamente, hanno presentato varie caratteristiche e le tecniche specifiche che un attore deve possedere per risultare “vero” nella sua finzione e per potersi immedesimare pienamente nel personaggio da lui rappresentato. Infine si è trattato del teatro come mezzo di educazione alle emozioni e promotore di creatività: troppo spesso non viene valorizzato come attività didattica. Si è dimostrata quindi la sua utilità tramite la figura di Gianni Rodari e la fiaba teatrale in due tempi La storia di tutte le storie. Come conclusione del capitolo, sebbene non si tratti di un’attività svolta durante il tirocinio, viene proposta un’ipotesi di attività didattica teatrale per promuovere la creatività e la fantasia nel gruppo classe. Grazie a questa attività si pensa di poter offrire al bambino la possibilità di partecipare attivamente ad un esperimento nel quale si promuovono creatività e fantasia, facendolo sognare e conducendolo in una dimensione liberatoria di pura fantasia.
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