Riassunto analitico
La tesi che voglio argomentare in questo breve saggio è che l’estetica può offrire, dal punto di vista teoretico, delle chiavi di lettura importanti per ritematizzare la percezione, l’immaginazione, l’attenzione e immagine, categorie essenziali per riflettere sui cambiamenti che investono le forme e i contenuti del sapere modificati dalle ICT. Dei processi che investono queste categorie si fa carico una moderna pedagogia digitale come quella odierna, che intende valorizzare la centralità degli apprendimenti, basandosi sulla partecipazione, sulla condivisione, sulla personalizzazione e sulla produzione di artefatti digitali. Accostare l’arte, l’estetica e i nuovi media significa circoscrivere un ambito disciplinare per molti versi ancora inedito. Il senso di questo accostamento si colloca, infatti, all’interno di un delicato processo storico segnato da una nuova sensibilità culturale e sociale emersa sul finire del XX secolo in concomitanza con una evoluzione del sistema dei media, accelerata dalla convergenza tra le tecnologie digitali e le reti informatiche. La memoria, in un contesto unicamente orale, non è considerata come un ricettacolo passivo in cui riporre in modo permanente o temporaneo e più o meno occasionalmente delle nozioni ma è ritenuta in stretta connessione con il pensiero. Tutti noi abbiamo bisogno di storie per arricchire sempre più la nostra mente proprio come noi abbiamo bisogno di cibo per nutrire il nostro corpo: guardiamo la televisione, andiamo al cinema o al teatro, leggiamo libri e scambiamo numerose storie con i nostri più cari amici, le storie sono preziose e particolarmente necessarie per i bambini, poiché queste aiutano i bambini a conoscere il mondo nel quale essi vivono e di conseguenza a condividere le informazioni incamerate con gli altri. La fame che i bambini hanno di storie è costante e per questo la mia tesi si concentrerà proprio su questo.
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Abstract
The thesis I want to argue in this short essay is that aesthetics can offer, from a theoretical point of view, important reading keys to ritematize perception, imagination, attention and image, essential categories to reflect on the changes that invest the forms and contents of knowledge modified by ICT. A modern digital pedagogy like today takes on the processes that invest these categories, which intends to enhance the centrality of learning, based on participation, sharing, personalization and production of digital artifacts. Combining art, aesthetics and new media means circumscribing a disciplinary field which in many ways is still unpublished. The sense of this approach is, in fact, within a delicate historical process marked by a new cultural and social sensitivity that emerged at the end of the twentieth century in conjunction with an evolution of the media system, accelerated by the convergence between digital technologies and computer networks. Memory, in an exclusively oral context, is not considered as a passive receptacle in which to permanently or temporarily and more or less occasionally store notions but is considered in close connection with thought. We all need stories to enrich our mind more and more just as we need food to nourish our body: we watch television, go to the cinema or theater, read books and exchange numerous stories with our dearest friends, stories are valuable and particularly necessary for children, as they help children learn about the world in which they live and consequently share forfeited information with others. The hunger that children have for stories is constant and for this reason my thesis will focus on this.
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