Riassunto analitico
La tesi tratta della responsabilità sociale e, in particolare, delle imprese multinazionali sotto il punto di vista giuridico, sociale e ambientale. L'elaborato in prima battuta, esamina la nascita della dottrina attraverso i suoi principali studiosi e le loro differenti correnti di pensiero. Successivamente vengono forniti alcuni elementi teorici che caratterizzano fortemente la responsabilità sociale d’impresa, quali l’Agency Theory e la Stakeholder Theory. Attraverso un breve sguardo alle redici storiche, alle teorie fondamentali, agli sviluppi a partire dagli anni 2000, ed infine, alle conclusioni a livello manageriale cui tale dottrina conduce, risulta più naturale riflettere e trarre le proprie conclusioni sulla seconda parte. Il secondo blocco è focalizzato invece sul cuore dell’elaborato. Le multinazionali, dato i grandi impatti che sono capaci di suscitare, sono state oggetto di interesse da parte degli enti sovranazionali. Gli effetti creati della multinazionali sulle comunità locali, sulle economie in cui si insediano i centri produttivi, sui governi, sugli investimenti diretti esteri e sull’ambiente, sono innegabili. Sfortunatamente tali imprese, sono state protagoniste attive di sciagure ambientali, corruzione e violazioni dei diritti umani. Il dibattito a questo punto si sviluppa anche attraverso la lotta tra obbligatorio e volontario, o, in termini giuridici, tra “soft law” e “hard law”. Vengono quindi analizzati gli strumenti, di carattere obbligatorio e non, che coinvolgono le imprese multinazionali. Infine verranno riportati alcuni casi aziendali in cui le imprese sono state condannate o chiamate in giudizio. Questo elaborato non si pone l’obiettivo di attribuire delle colpe verso tali imprese in generale o verso i governi, ma piuttosto di analizzare la situazione attuale, fatta di spinte contrastanti sul piano giuridico: tra regolamentazione e laissez-faire.
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