Riassunto analitico
Il ruolo della scuola nella vita di un bambino è di fondamentale importanza: essa permette al bambino non solo di apprendere nozioni ma di formarsi come individuo. La scuola risulta essere particolarmente importante per quei bambini che sono costretti a vivere per un periodo di tempo in un ambiente estraneo e assieme a persone sconosciute, come l’ospedale. Per questo motivo si sono sviluppate negli ultimi decenni le cosiddette scuole in ospedale, con lo scopo di migliorare la qualità di vita del giovane paziente, coniugando le indispensabili fasi di gioco e di studio di cui il bambino ha bisogno per crescere e sviluppare al meglio le potenzialità. La scuola, infatti, può essere il mezzo attraverso cui il piccolo paziente riconquista la propria normalità, permettendo di conservare e arricchire la sua identità, seppur trovandosi in un ambiente ostile e spersonalizzante, carico di paure e angosce. Grazie ad attività ludiche e didattiche ben progettate, il bambino può esternare il proprio stato d’animo; queste attività inoltre possono contribuire ad incoraggiare un atteggiamento attivo e propositivo, indispensabile per affrontare il periodo del ricovero. Infine, anche la figura stessa dell’insegnante può aiutare il bambino a combattere il fattore di straniamento dell’ospedale: questa figura, infatti, non è vista come interna all’ambiente ospedaliero, ma esterna, proprio come il bambino sente di essere. Così, quest’ultimo può sentirsi rassicurato, ascoltato e valorizzato da qualcuno che, come lui, appartiene a quell’ambiente. Per capire meglio come si è sviluppata la scuola in ospedale, è importante soffermarsi sul contesto in cui sono nate le prime istituzioni con lo scopo di rivolgere speciali attenzioni a soggetti particolarmente “fragili”, partendo dalla scuola all’aperto per giungere alla scuola in ospedale.
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