Riassunto analitico
Nell'elaborato sono raccolte diverse caratteristiche e prospettive in merito al fenomeno sociale del razzismo, del quale è difficile individuare una definizione che metta d'accordo tutti. Si esplorano le origini storiche del termine "razza" e del razzismo, che fa proprio tale concetto e ne costruisce una gerarchia sociale. Nel tempo si è manifestato secondo molteplici forme, e ancora oggi è presente in altre modalità più nascoste, ma ben radicate negli scambi sociali. Se ne approfondisce l'insorgenza attraverso i meccanismi psicologici e sociali della classificazione e della produzione di stereotipi, costruzioni funzionali all'economia mentale, però anche fonti di distorsione della realtà in base a determinati scopi, quali possono essere la conservazione del proprio modo di pensare, dello status e dei privilegi. Chi connota gli altri ha anche il potere di scegliere come e cosa raccontare, in particolare può dipingerli come entità non umane, prive di valore, per legittimare comportamenti di disprezzo e sfruttamento. La permanenza della discriminazione razziale contribuisce al mantenimento delle disuguaglianze sociali, che ostacolano il pieno sviluppo delle persone e delle comunità; pertanto l’elaborato presenta alcune possibili piste da intraprendere e attenzioni da porre, al fine di decostruire il fenomeno, in modo graduale, esplicitando e affrontando le contraddizioni e i nodi sui quali si basa la riproduzione silenziosa delle gerarchie razziali. È necessario che questo processo, che va nella direzione di una maggiore uguaglianza di opportunità e di risorse, trovi tempo e spazio anche all’interno delle scuole. Sulla base di alcune ricerche emerge, infatti, la presenza di pensieri razzisti intrecciati e mescolati ai pensieri dei bambini e delle bambine, poiché loro recepiscono la visione della realtà e i significati veicolati e trasmessi, anche inconsapevolmente, dai contesti e dagli atteggiamenti degli attori sociali.
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Abstract
The paper collects various characteristics and perspectives on the social phenomenon of racism, which definition doesn’t put all agree. It explores the historical origins of the term "race" and racism, which makes this concept its own and builds a social hierarchy. Over time it had shown in multiple forms, and still today it is present in other more hidden ways, but well rooted in social exchanges. Its onset is deepened through the psychological and social mechanisms of the classification and production of stereotypes, which are functional to the mental economy, but also sources of reality distortion, based on certain purposes, such as the preservation of the way of thinking, status and privileges. Those who connote the others also have the power to choose how and what to tell, in particular they can paint them as non-human entities, without value, to legitimise contempt and exploitation. The permanence of racial discrimination contributes to the conservation of social inequalities, which obstruct the full development of individuals and communities. Therefore the paper presents some possible paths to be undertaken and attentions to have, in order to gradually deconstruct the phenomenon, making explicit and dealing with the contradictions and the key points on which the silent reproduction of racial hierarchies is based. This process goes in the direction of greater equality of opportunities and resources and it needs to find time and space also within the schools. In fact, some research reveal racist thoughts intertwined with the children thoughts, because they receive the vision of reality and the meanings conveyed, even unconsciously, by the contexts and the social actors attitudes.
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