Riassunto analitico
La presente tesi è una rassegna di studi che ha lo scopo di analizzare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività e, attraverso l’analisi delle funzioni deficitarie legate ad esso, vuole cercare di individuare strategie organizzative e modalità di insegnamento basate sul movimento che valorizzino l’alunno e l’alunna con questo disturbo e li aiutino a vivere la scuola con serenità. Negli ultimi decenni si è consolidata l’idea che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività sia correlato a un mal funzionamento delle funzioni esecutive: è stata infatti individuata una compromissione anatomico-strutturale delle aree prefrontali e frontali dell’encefalo, che sono le stesse implicate nel processamento delle funzioni esecutive. All’interno delle funzioni esecutive sarebbero coinvolte numerose componenti quali l’attenzione, l’autoregolazione, la memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva e la capacità di problem solving. Esse, dimostratesi importanti prerequisiti per l’apprendimento, svolgono perciò un ruolo fondamentale per quanto riguarda il rendimento scolastico in quanto permettono al bambino di spostare l’attenzione su ciò che sta accadendo, di inibire comportamenti disfunzionali, di pianificare e portare a termine un compito e di organizzare i propri pensieri in funzione di un obiettivo: essi sono tutti processi deficitari nel bambino con ADHD. Già dall’età prescolare è quindi possibile potenziare le funzioni esecutive attraverso attività che vanno a potenziare le diverse componenti prima menzionate. La tesi si compone di quattro capitoli. Nel primo capitolo vengono descritte le manifestazioni sintomatologiche del disturbo, i fattori di rischio ed il ruolo delle funzioni esecutive, le comorbilità, l’evoluzione del deficit ed infine le implicazioni nella vita della persona. Il secondo capitolo, partendo da una panoramica relativa alle modalità di diagnosi comprendente i criteri e gli strumenti diagnostici, delinea i possibili interventi, spaziando da quelli farmacologici a quelli educativi. Il terzo capitolo vuole approfondire l’influenza positiva del corpo, considerato come mezzo di esplorazione e conoscenza, ed il ruolo dell’attività motoria nel processo di crescita e di acquisizione di abilità cognitive, sociali e di apprendimento. Infine, nell’ultima parte vengono delineate alcune strategie organizzative ed educative per migliorare l’ambiente di apprendimento e proposte alcune attività didattiche in movimento per la scuola dell’infanzia e primaria, le quali hanno lo scopo di potenziare le funzioni esecutive, dimostratesi in parte responsabili dello scarso rendimento scolastico e delle difficoltà relazionali evidenziate nell’alunno e nell'alunna con ADHD. Inoltre, alla luce delle evidenze scientifiche nel campo delle neuroscienze, si può affermare l’importanza del movimento sulle funzioni cognitive e sull’apprendimento in generale: grazie ad esso, infatti, è possibile intervenire sul processo educativo e formativo, contribuendo allo sviluppo complessivo dell’individuo.
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