Riassunto analitico
La mia tesi – e ancor prima il lavoro di ricerca e approfondimento svolto in questi anni che ad essa mi ha portato – nasce oltre che dall’amore per la Natura, dalla convinzione personale che la scuola, configurandosi come ente educativo e formativo primario, abbia una responsabilità importante nei confronti di studenti e genitori: gettare le basi del rispetto verso se stessi, verso gli altri ma anche verso l’ambiente. Mantenere saldo il rapporto fra l’uomo e l’ambiente faciliterà questo arduo compito e permetterà altresì di migliorare il benessere psicofisico di tutti. Dunque, gli obiettivi del presente lavoro di tesi sono rivolti a definire le origini e le motivazioni dello sviluppo dell’Outdoor Education – che potremmo brevemente definire come una un insieme di pratiche formative che privilegiano lo spazio esterno per le esperienze didattiche e ludiche di bambine e bambini -¬ delineando il rapporto tra le potenzialità dell’apprendimento e dello sviluppo di competenze in natura, in relazione ai riferimenti teorici e normativi delle istituzioni scolastiche. Questo lavoro è suddiviso in quattro capitoli: - Il primo capitolo è un excursus dei pedagogisti e formatori che hanno attribuito valore all’ambiente come luogo di formazione nella prima educazione, divenendo antesignani e poi promotori dell’Outdoor Education; vengono poi indicate le competenze e gli apprendimenti vengono favoriti, e quali problematiche vengono contrastate dall’ educazione in natura; tra i primi il benessere psicofisico, lo sviluppo dell’identità e dei valori ecologici, il valore del gioco, la creatività, la capacità di adattamento e la possibilità del rischio in chiave formativa, tra le seconde, la sedentarietà, le abitudini alimentari errate, la mancanza di movimento. - Il secondo capitolo descrive le implicazioni pedagogico-didattiche descrivendo alcune teorie che, in modo particolare, si adattano a questo tipo di metodologia educativa. Successivamente ho delineato gli aspetti cruciali della didattica, in particolare rispetto all’ambiente Outdoor e ai materiali non strutturati. Infine, ho esposto il carattere che dovrebbe assumere l’educatore che lavora in Outdoor. - Nel terzo capitolo ho esaminato le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione e le Linee Guida Educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile rapportandole ai contesti naturali ed evidenziando le competenze e i traguardi per lo sviluppo raggiungibili attraverso l’approccio dell’Outdoor Education. - Nel quarto capitolo ho descritto le mie esperienze di tirocinio riguardanti il progetto “Terra tra le mani”.
|