Riassunto analitico
Il Sistema Industriale Calcistico Italiano ha per decenni rappresentato uno dei fiori all’occhiello dell’industria italiana, in quanto ha contribuito globalmente a creare una percezione positiva del prodotto Made in Italy verso i consumatori stranieri, aumentando in termini concreti le relazioni commerciali con i paesi esteri grazie alla capacità di strutturare un’interazione sinergica positiva prodotto italiano - prodotto d’eccellenza derivante dalla capacità di attrazione sociale, mediatica e culturale propria di questo sport, il più seguito e praticato al mondo. In secondo luogo è giusto sottolineare come tale industria sia tutt’oggi la forza motrice per l’economia sportiva italiana e non solo poiché grazie alla sua capacità di generare una produzione complessiva pari a 4 miliardi e 258 milioni di euro annui, garantire 250 mila posti di lavoro e contribuire al sistema fiscale con entrate stimate intorno al miliardo di euro, ha un impatto notevole sulla crescita del PIL nazionale, corrispondente ad una quota pari al 7%. Tuttavia a seguito della crisi economica globale iniziata nel 2008, il movimento calcistico italiano perde gradualmente il ruolo di leader a livello internazionale ed, anche a causa dell’utilizzo di processi gestionali delle risorse a disposizione delle società non consono, il vantaggio competitivo accumulato nei decenni precedenti grazie ai numerosi successi ottenuti in campo internazionale è andato verso una rapida dissoluzione, sia a livello di Club che di rappresentative nazionali. In breve tempo non solo questo vantaggio è svanito, ma tutto il contesto competitivo comunitario è strutturalmente cambiato, visto come negli anni il sistema calcio si sia arricchito di ulteriori fattori la cui analisi è ormai necessaria per disporre di una visione d’insieme valida al fine di determinare percorsi strategici efficaci che permettano la creazione di una struttura improntata alla sostenibilità di lungo periodo, tanto delle singole società, quanto delle leghe nel loro complesso. Pertanto la mia ricerca vuole inizialmente analizzare ed esplicare in maniera chiara quell’insieme di fattori che caratterizzano a livello patrimoniale il sistema calcistico italiano e l’ordinaria gestione di una società professionistica, riportando l’evoluzione storica ed economica del movimento, dagli albori all’attuale crisi ed in seguito valutarne l’impatto sui processi evolutivi propri dei Club a livello di Governance e di Modello di Business, approfondendone le peculiarità contabili e strategiche ingegnate al fine di mantenere uno status di economicità. Nella seconda parte sarà altresì necessario discutere un altro passo fondamentale per il sistema industriale calcistico , che ha avuto consistenti risvolti sulla gestione delle società e sugli obiettivi che le stesse possono e devono porsi: il Financial Fair Play, ordinamento comunitario volto a garantire l’economicità dei top club continentali, ora vincolati al rispetto di paletti economici-finanziari stringenti che hanno accentuato la transizione della società professionistiche da semplice attività ludica o d’intrattenimento ad impresa multinazionale vera e propria. Ne analizzerò nascita, storia, evoluzione oltre che definirne le caratteristiche sia sue, quanto degli organi deputati al controllo ed al rispetto normativo, in Europa ed in Italia. Infine nella terza ed ultima parte vorrei proporre un’analisi di bilancio di una delle principali società italiane recentemente soggetta a tali vincoli: l’Associazione Sportiva Roma, per sviscerarne le peculiarità e le linee guida strategiche che nel corso degli anni hanno permesso di superare quei criteri di ammissibilità alla base del nuovo regolamento e che oggigiorno devono necessariamente essere considerati per non incorrere in procedure di controllo ed eventuali sanzioni di carattere sportivo e non solo.
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