Riassunto analitico
Il presente lavoro di tesi intende approfondire l’opera di Frantz Fanon in prospettiva pedagogica e interculturale. Partendo dal presupposto che il discorso pedagogico contemporaneo non possa prescindere dalla presa di coscienza dell’eterogeneità della storia e dei vari contesti culturali e tenendo conto dello scarto che ci separa dall’origine del pensiero di Fanon, una rilettura dei suoi scritti ci può aiutare a comprendere meglio i processi di colonizzazione decolonizzazione che influiscono ancora nelle nostre culture e società e che informano – più o meno implicitamente– anche i processi e le pratiche di formazione. In quest’ottica la lezione fanoniana ci offre una chiave di lettura del contesto contemporaneo utile a chiarire il ruolo, le sfide e i limiti della scuola e dell’educazione e costituisce un buon punto di riferimento per la pedagogia interculturale odierna e per chi si occupa di temi quali l’esclusione, la convivenza interetnica, il razzismo e l’antirazzismo. Nella sezione iniziale della tesi viene posta attenzione ai posizionamenti epistemologici su cui poggia il discorso pedagogico contemporaneo, alle competenze e strategie necessarie per educare in ottica interculturale e ai principali limiti dell’azione educativa attuale, nel quadro di un progetto che miri a una reale e autentica convivenza umana e al superamento degli stereotipi, dei pregiudizi e delle gerarchie di potere che tuttora ne minano le radici. La tesi procede con un capitolo dedicato a Frantz Fanon, medico-psichiatra, teorico e rivoluzionario, e si conclude con un'analisi delle sue principali opere: I dannati della terra, Pelle nera maschere bianche, Decolonizzare la follia e Scritti politici. Ciò che emerge come costante può essere riassunto come il tentativo di dare origine a ciò che egli definisce un “nuovo mondo”, al cui centro possa essere collocato un essere umano rinnovato, consapevole e libero da costrutti e imposizioni.
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