Riassunto analitico
La pulibilità assume un ruolo fondamentale per comprendere il comportamento che ha una superficie in funzione dell’attività antibatterica. In questo studio nella prima fase del lavoro sono stati scelti quattro smalti differenti e per ognuno di questi sono stati effettuati cinque test: test di abrasione, test di porosità, test di rugosità, test di idrofobicità e test di pulibilità. I valori ottenuti hanno dimostrato che rugosità, porosità, idrofobicità ed in particolar modo la morfologia della superficie ed i difetti (bolle e disomogeneità) sono fattori che influenzano la pulibilità e l’attività antibatterica. Avere superfici pulibili non vuol dire avere superfici ugualmente igienizzabili. Per questo motivo sono stati effettuati tutti i test precedentemente elencati. Le superfici ceramiche che vengono pulite adeguatamente inibiscono la proliferazione batterica, mentre le superfici ceramiche sulle quali viene applicato il trattamento antibatterico devono portare alla morte di almeno il 99,9% di batteri in assenza di igienizzazione. Dopo aver effettuato questi test, si è giunti all’individuazione delle due superfici aventi caratteristiche opposte, ovvero minore rugosità e maggiore pulibilità e maggiore rugosità e minore pulibilità. Su queste due superfici è stato applicato un liquido funzionalizzante allo scopo di verificarne la proliferazione batterica ed, inoltre, sono stati effettuati due ulteriori test: test di cessione e test antibatterico. Nella seconda fase dello studio, per verificare la proliferazione batterica le due superfici scelte sono state messe a contatto con il batterio Staphylococcus aureus per 24 ore. In seguito sono state pulite con una soluzione salina sterile e con ipoclorito di sodio. Dai risultati ottenuti si è potuto notare che entrambi gli smalti scelti, aventi caratteristiche fisico-chimiche opposte si puliscono bene. In un secondo step le superfici sono state sporcate con BSA, ovvero albumina bovina, e si è potuto notare che lo smalto avente minore rugosità, minore porosità e condizione di idrofobicità prossima a quella ideale si igienizza meglio rispetto all’altra superficie sulla quale è stato applicato l’altro smalto. Ulteriori approfondimenti verranno fatti sulle superfici sulle quali viene applicato il liquido funzionalizzante antibatterico per verificarne la proliferazione batterica.
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Abstract
Cleanability plays a fundamental role in understanding the behavior that a surface has as a function of antibacterial activity. In this study in the first phase of the work four different enamels were chosen and for each of these five tests were carried out: abrasion tests, porosity tests, roughness tests, hydrophobicity tests and cleaning tests. The values obtained have shown that roughness, porosity, hydrophobicity and in particular surface morphology and defects (bubbles and inhomogeneity) are factors influencing cleanability and antibacterial activity. Having cleanable surfaces does not mean having equally sanitized surfaces. For this reason, all the tests listed above have been carried out. Ceramic surfaces that are properly cleaned inhibit bacterial proliferation, while ceramic surfaces on which antibacterial treatment is applied must lead to the death of at least 99.9% of bacteria in the absence of sanitization.
After carrying out these tests, the two surfaces with opposite characteristics were identified, i.e. less roughness and greater cleanability and greater roughness and less cleanability. A functionalizing liquid was applied to these two surfaces in order to verify their bacterial proliferation and, in addition, two further tests were carried out: transfer tests and antibacterial testing.
In the second phase of the study, to verify bacterial proliferation, the two surfaces chosen were put in contact with the bacterium Staphylococcus aureus for 24 hours. They were then cleaned with sterile saline and sodium hypochlorite.
From the results obtained it was noted that both glazes chosen, with opposite physico-chemical characteristics, are cleaned well.
In a second step the surfaces were soiled with BSA, or bovine albumin, and it was noted that the enamel having less roughness, less porosity and hydrophobicity condition close to the ideal one is better sanitized than the other surface on which the other enamel has been applied.
Further investigations will be made on the surfaces on which the antibacterial functionalizing liquid is applied to verify its bacterial proliferation.
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