Riassunto analitico
Per biodiversità si intende la variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici, acquatici o terresti, in cui essi vivono. Tale definizione include la diversità genetica, ovvero la differenza dei geni nell’ambito di una certa specie, la diversità di specie, ovvero la ricchezza e la frequenza di una specie in un determinato territorio o habitat, e la diversità di ecosistema, definita dalla numerosità di habitat ed ecosistemi in cui vivono animali e vegetali. La biodiversità e l’agricoltura sono fortemente correlate: l’agrobiodiversità rappresenta infatti quella variabilità biologica che interessa gli ecosistemi all’interno di un sistema agrario. Tali ecosistemi si sono formati in parte grazie alla selezione naturale, in parte come conseguenza dello sviluppo economico e sociale. L’agrobiodiversità garantisce all’uomo materie prime, cibo e benessere; la tutela dell’agrobiodiversità risulta pertanto fondamentale. Purtroppo anche la biodiversità agricola si sta riducendo, principalmente a causa di una maggiore industrializzazione della produzione. È necessario quindi applicare strumenti, pratiche ed iniziative per sostenere la sua conservazione. Un primo passo in questa direzione è quello di incrementare la conoscenza sulla biodiversità delle specie di interesse, promovendo iniziative a livello internazionale, aumentando la collaborazione tra politici, consumatori, produttori agricoli e alimentari, ed enti di tutela ambientale. Un esempio concreto sono i Programmi di Sviluppo Rurale nazionali e regionali (PSR), che comprendono misure specifiche con l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità agraria e lo sviluppo sostenibile delle risorse genetiche agrarie. In Emilia-Romagna, la legge regionale n. 1 del gennaio 2008 tutela il patrimonio di razze e varietà locali e istituisce il “Repertorio delle razze e varietà locali”, in cui sono registrate 107 tra razze e varietà autoctone a rischio di estinzione. Sempre a livello regionale, un’azione concreta è rappresentata dai due Gruppi Operativi per l’Innovazione (GOI) “Convenient” e “Biodiversità”, che hanno come obiettivo quello di valorizzare e migliorare la produzione di latte vaccino di razze autoctone regionali. I GOI, complementari tra loro, sono focalizzati sulle 5 razze autoctone iscritte al Repertorio volontario regionale delle risorse genetiche agrarie della Regione Emilia-Romagna: Ottonese, Pontremolese, Modenese, Reggiana e Garfagnina. La valorizzazione del latte di queste razze attraverso la trasformazione in prodotti lattiero caseari potrebbe portare a migliorare il reddito degli agricoltori; i quali a loro volta avrebbero interesse ad allevare queste razze, instaurando un circolo virtuoso. L’obiettivo di questo studio è stato quello di caratterizzare il latte delle diverse razze individuando gli attributi caratteristici che le differenziano. Attraverso il campionamento del latte delle 5 razze durante 12 mesi, è stato possibile ottenerne una prima caratterizzazione dal punto di vista della composizione, dello stato microbiologico e sanitario (carica batterica totale e cellule somatiche) e delle caratteristiche tecnologiche (resa casearia, tempo di coagulazione e consistenza del coagulo). I risultati delle analisi sono stati quindi sottoposti ad analisi statistica multivariata. I risultati hanno messo in evidenza che il latte della razza Pontremolese presenta un comportamento diverso da quello delle altre razze. Anche il latte della razza Ottonese si distingue dagli altri, in particolare è caratterizzato da una maggiore resa casearia, una migliore consistenza del coagulo e un maggiore contenuto di grasso. Le razze Reggiana e Modenese danno un latte abbastanza simile, mentre quello della Garfagnina mostra caratteristiche sovrapponibili, per diversi aspetti, con il latte delle altre razze, forse a causa della variabilità nell’alimentazione durante l’anno.
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Abstract
Biodiversity means the variability of living organisms and the ecological, aquatic or terrestrial systems in which they live. This definition includes genetic diversity, i.e. the difference of genes within a certain species, the diversity of species, or the richness and frequency of a species in a given territory or habitat, and the diversity of ecosystem, defined by the number habitats and ecosystems where animals and plants live.
Biodiversity and agriculture are strongly correlated: agrobiodiversity in fact represents that biological variability that affects ecosystems within an agricultural system. These ecosystems were formed partly thanks to natural selection, partly as a consequence of economic and social development. Agrobiodiversity guarantees man raw materials, food and well-being; the protection of agrobiodiversity is therefore fundamental.
Unfortunately, agricultural biodiversity is also decreasing, mainly due to greater industrialization of production. It is therefore necessary to apply tools, practices and initiatives to support its conservation. A first step in this direction is to increase knowledge on the biodiversity of the species of interest, promoting international initiatives, increasing collaboration between politicians, consumers, agricultural and food producers, and environmental protection bodies. A concrete example are the national and regional Rural Development Programs (RDPs), which include specific measures with the aim of safeguarding agricultural biodiversity and the sustainable development of agricultural genetic resources.
In Emilia-Romagna, the regional law n. 1 of January 2008 protects the heritage of local breeds and varieties and establishes the "Repertory of local breeds and varieties", in which 107 breeds and native varieties at risk of extinction are registered. Also at the regional level, a concrete action is represented by the two Operative Groups for Innovation (GOI) "Convenient" and "Biodiversity", which aim to enhance and improve the production of cow's milk from native regional breeds.
The GOIs, complementary to each other, are focused on the 5 indigenous breeds registered in the regional voluntary Repertory of agricultural genetic resources of the Emilia-Romagna Region: Ottonese, Pontremolese, Modenese, Reggiana and Garfagnina. The enhancement of the milk of these breeds through transformation into dairy products could lead to an improvement in farmers' income; which in turn would have an interest in breeding these breeds, establishing a virtuous circle.
The aim of this study was to characterize the milk of the different breeds by identifying the characteristic attributes that differentiate them. By sampling the milk of the 5 breeds during 12 months, it was possible to obtain a first characterization from the point of view of the composition, the microbiological and health status (total bacterial load and somatic cells) and the technological characteristics (dairy yield, clotting time and consistency of the clot). The results of the analyzes were then subjected to multivariate statistical analysis.
The results showed that the milk of the Pontremolese breed exhibits a different behavior from that of the other breeds. Even the milk of the Ottonese breed stands out from the others, in particular it is characterized by a higher dairy yield, a better consistency of the clot and a higher fat content. The Reggiana and Modenese breeds give a fairly similar milk, while that of the Garfagnina shows characteristics that can be superimposed, in different aspects, with the milk of the other breeds, perhaps due to the variability in feeding during the year.
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