Riassunto analitico
Nel primo capitolo, si illustra la scelta italiana di una prospettiva inclusiva, motivandola attraverso riferimenti normativi e pedagogici. Nel secondo capitolo, si analizza il vissuto di malattia dal punto di vista del bambino e dei suoi genitori, facendo esplicito riferimento al diabete di tipo 1. Esso si caratterizza come una patologia molto presente tra gli alunni delle scuole dell'infanzia e primarie, a causa di una capacità di diagnosi sempre più precoce. Nel terzo capitolo, ci si sofferma sulle normative che tutelano l'alunno con diabete in ambito scolastico, sottolineando il ruolo che le associazioni di pazienti hanno avuto nella definizione di linee guida anche a livello nazionale. I focus su cui ci si concentra sono la somministrazione di farmaci a scuola e la necessità di formare gli operatori scolastici sul diabete, in modo da attenuare eventuali ansie e timori legati alla gestione dell'alunno. Infine, nell'ultimo capitolo, partendo dalle indicazioni che alcuni studiosi hanno fornito per la creazione di un clima inclusivo in classe, si prova a proporre un possibile intervento che agisce su due fronti: l'alunno con diabete e i suoi compagni. Per quanto riguarda l'alunno con diabete, far conoscere la sua patologia può costituire un modo per sentirsi maggiormente accettato e valorizzato nel gruppo classe; per gli altri compagni, questo tipo di intervento può diventare il punto di partenza per lo sviluppo di condotte prosociali e per la creazione di un clima collaborativo, dove qualsiasi differenza può essere accolta e valorizzata.
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