Riassunto analitico
La tecnologia digitale Inkjet ha portato, per il settore ceramico, una delle più grandi evoluzioni nella storia della ceramica piana industriale tanto che è diventata, a tutti gli effetti, la metodologia decorativa dominante nel settore e rappresenta, oggi, il segmento tecnologico su cui si sta investendo maggiormente in termini di Ricerca e Sviluppo. Con l’apporto di specifiche testine di stampa e software di grafica, si può spaziare nel mondo dei colori e degli effetti per ottenere immagini sempre più realistiche. In un contesto temporale in cui l’attenzione ambientale inizia ad avere particolare importanza, la ricerca sta investendo in nuove tecnologie digitali improntate sull’utilizzo di materiali a base acquosa, che prevedono, però, proprietà e costi diversi rispetto ai precedenti a base organica. Per una corretta qualità di stampa, i fornitori delle testine indicano parametri fisici a cui il produttore di smalto deve attenersi. Tali parametri, però, sebbene rispettati, non sempre sono sufficienti a garantire la qualità di stampa. A causa della loro natura viscoelastica, infatti, gli smalti possono assumere comportamento intermedio tra quello di un solido elastico e quello di un liquido viscoso. L’obiettivo di questa tesi è quello di ricercare una correlazione tra le proprietà reologiche dello smalto e la corretta formazione della goccia durante la stampa. Gli smalti digitali a base acquosa, oggetto di questa tesi, sono sospensioni eterogenee destinate a testine di stampa ad alto scarico (circa 1000g/m2). Per il raggiungimento dell’obiettivo si è utilizzato il reometro Kinexus. Per prima cosa è stata stabilita quale, tra le geometrie in dotazione, sia più adatta a testare questo genere di materiale. La scelta è stata fatta sia su base teorica che analitica tra due tipi di piatto cono e un piatto piatto. Il passo successivo è stato quello di definire un protocollo di misura che garantisse l’attendibilità e la riproducibilità dei risultati: vengono messe al vaglio tutte le possibili variazioni e combinazioni dei parametri di misura, sia quelli analitici che quelli strumentali, sempre assicurando la ripetibilità della procedura. Il protocollo, così delineato, prevede misure in regime oscillatorio a controllo di ampiezza e a controllo di frequenza con lo scopo di studiare la viscoelasticità. Ogni campione analizzato è stato caratterizzato completamente seguendo i parametri fisici forniti dai produttori di testine. In particolare sono state effettuate le seguenti misure: viscosità e valutazione della viscoelasticità, densità, PH, conducibilità, granulometria, analisi d’immagine SEM, contenuto in solido, tensione superficiale, tempo di asciugatura. Un ulteriore passo è stato quello di migliorare il prodotto e proporre uno smalto digitale più performante sia correggendo le formulazioni utilizzate, sia proponendo formulazioni nuove. Infine i migliori smalti sono stati testati e stampati su macchina industriale per confermare le ipotesi dello studio.
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