Riassunto analitico
Con quali possibilità e con quali modalità di agency, con quali strategie i bambini partecipano alla costruzione dei loro saperi e competenze? Come i linguaggi, la creatività e il contesto supportano questi processi di apprendimento? E come l’adulto legge i processi che si sviluppano e i materiali prodotti in questi contesti educativi, nei contesti atelier? Queste domande – che accompagnano l’équipe educativa nell’allestimento dei contesti, nell’ascolto dei bambini, nella rilettura dei processi e delle osservazioni, dei materiali prodotti, nel confronto in équipe e nel rilancio progettuale – sono alla base della pratica educativa quotidiana nei contesti pomeridiani degli Spazi Educativi Interdisciplinari (SEI), servizi extra-scolastici del servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia inseriti all’interno di alcune scuole primarie della città. In particolare, in questo elaborato facciamo riferimento al servizio SEI Kaleidos, in gestione alla Cooperativa Società Sociale Solidarietà 90, che accoglie bambine e bambini della scuola primaria Agosti, dalla classe terza alla classe quinta, quindi in età tra i 9 e gli 11 anni. L’elaborato si divide in tre parti. La prima parte presenta la cornice teorica: vengono introdotti – in ottica socio-costruttivista – i concetti di contesti sociali, spazio di agency e apprendimento di gruppo. Si procede poi nel collegare e situare i nodi centrali dell’apprendimento nel contesto scuola ed extra-scuola: l’importante ruolo dell’adulto nelle progettazioni educative, il curricolo e le competenze, la didattica innovativa. E proprio in connessione alle innovazioni apportate nel campo della didattica, l’elaborato affronta i diversi temi di formae mentis, linguaggi e accessi plurimi alla conoscenza, creatività, estetica dell’apprendimento e cultura dell’atelier derivata dal Reggio Emilia Approach. La seconda parte della ricerca presenta il contesto largo nel quale è inserito il servizio SEI Kaleidos, la città di Reggio Emilia, città che ha assunto l’educazione come competenza chiave e quindi connota in modo importante l’orientamento politico, culturale, facendo da sfondo e base alla teoria e pratica dell’azione educativa proposta nei contesti educativi della città. La parte terza si occupa di presentare il SEI Kaleidos, la declinazione di obiettivi, metodologia e strumenti dell’analisi, nonché la presentazione dei materiali stessi. I materiali sono costituiti da strumenti osservativi, documentativi e progettuali degli adulti e dei bambini e dai materiali grigi, in progress: conversazioni, scatti fotografici, grafiche che – accompagnate dalle parole dei bambini e dall’analisi dell’adulto – diventano microstorie che raccontano il procedere dei bambini, le loro strategie nel connettere informazioni e saperi, nel creare conoscenza. Raccontano di ipotesi, domande ed esperimenti che i bambini fanno per “arrivare alla verità”. Raccontano dei loro prestiti, della possibilità di fare errori e di scoperte. I materiali qui presentati non si prefiggono tanto di raccontare un percorso nel suo evolversi, ma piuttosto di restituire – ripensati – i diversi contesti, le strategie e i linguaggi che – ognuno con le sue peculiarità – permettono di sostenere le bambine e i bambini nella costruzione di sempre maggiori autonomie, saperi e competenze. Nella parte quarta daremo una lettura conclusiva rispetto al materiale analizzato, al tentativo di illustrare e significare le diverse modalità in cui bambine e bambini danno forma ai loro saperi, alla conoscenza, in un contesto extra-scolastico: contesto caldo, accogliente che – permettendo l’agency dei bambini e attraverso l’uso dei linguaggi, di differenti strategie – permette un contesto favorente gli apprendimenti di gruppo e del singolo, dove è possibile connettere e tenere insieme saperi formali e non-formali.
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