Riassunto analitico
Il seguente elaborato di tesi nasce dalla necessità di educare le giovani generazioni ad un modo diverso di pensare l’essere umano in relazione all’ambiente naturale. Alla luce dell’evidente crisi climatica si delinea come particolarmente urgente un’educazione ambientale volta a stimolare l’identità ecologica, consapevolezza che a sua volta può dar frutto ad una cosciente responsabilità. Per il raggiungimento di questo obiettivo viene proposto il modello didattico del cooperative learning. La tesi si apre con un’analisi storica del concetto di educazione ambientale, in quanto, dalla sua nascita ad oggi, gli obiettivi della materia, e di seguito le strategie impiegate, hanno subito dei cambiamenti, fornendo al termine un significato più complesso rispetto al passato. In origine l’educazione ambientale era considerata una disciplina inerente solo alle scienze naturali e il suo obiettivo era la diffusione di azioni di tutela ambientale. L’aumento della consapevolezza globale riguardante l’impatto dell’uomo ha introdotto l’attività umana come elemento attorno al quale riflettere. Di pari passo con il cambiamento degli obiettivi, sono state modificate anche le strategie didattiche impiegate. Attualmente i teorici dell’educazione ambientale sostengono la necessità di un radicale cambio di prospettiva. È urgente educare i bambini all’idea che l’essere umano è profondamente interconnesso con l’ambiente, in quanto è uno dei tanti membri della comunità biotica, non il suo padrone. Per raggiungere questo obiettivo la strategia consigliata è lo sviluppo dell’alfabetizzazione ecologica. Questo termine indica l’insegnamento di concetti scientifici fondamentali e la loro rielaborazione e interconnessione con l’esperienza di vita quotidiana. Oggi tutto ciò risulta essere particolarmente complesso da raggiungere, dato che la società vive un forte allontanamento dal mondo naturale. Questo distacco porta i bambini alla mancata consapevolezza di dipendere dalla natura. Fortunatamente la pedagogia, sia oggi che in passato, si è occupata di cercare di ristabilire un contatto tra infanzia e natura. Esistono quindi contesti educativi, sia formali che informali, che si impegnano per ricreare questo tipo di legame. Tuttavia, si tratta di realtà non sistematiche, per cui il problema rimane. Procedendo nella tesi, emerge l’idea che possa esistere un metodo didattico utile al raggiungimento degli obiettivi richiesti dall’educazione ambientale odierna. Esiste un metodo didattico che ha come focus la responsabilità, lo sviluppo del senso di appartenenza ad un sistema più ampio e la consapevolezza di essere un elemento di una realtà entro il quale ci sono relazioni di interdipendenza. Si tratta del cooperative learning. Il CL ha svariati punti in comune con le necessità evidenziate dagli autori riguardo l’educazione ambientale, per questo motivo la mia tesi procede con un’analisi di questo modello didattico. La parte di caratteristiche, vantaggi, analogia con il modo di costruire conoscenza propria delle scienze e applicazione del metodo nell’educazione scientifica risulta introduttiva rispetto al capitolo conclusivo, ovvero la descrizione e la valutazione di un progetto di educazione ambientale attuato proprio secondo questo metodo. Il progetto didattico ha coinvolto una classe quinta e ha avuto come argomenti trattati sia concetti maggiormente inerenti alle scienze naturali che argomenti più inerenti al ruolo dell’essere umano nella crisi climatica attuale. Sono state affrontati con i bambini le seguenti nozioni: ecosistema, livelli trofici, simbiosi, estinzione, specie aliene, resilienza; mentre sono state svolte riflessioni sui seguenti concetti: impatto dell’uomo, conseguenze, bisogni passati e attuali, inquinamento, disboscamento e antropocene.
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