Riassunto analitico
L’elaborato tratta la figura del coordinatore pedagogico, viene indagata l’evoluzione come professione dal punto di vista storico e legislativo, vengono approfondite le mansioni, i compiti e le competenze che deve avere per poter compiere il lavoro, con un particolare accento al ruolo che ricopre all’interno del gruppo di lavoro come promotore di riflessività e agente di cura verso i membri. Negli anni ottanta vi sono stati cambiamenti sociali e culturali, e proprio in questo periodo è stato introdotta dalla legislazione la figura del coordinatore come competente pedagogico: formatore del personale, organizzatore del servizio educativo e promotore della diffusione della cultura dell’infanzia. Poi, dagli anni duemila, si è verificato il grande impegno dei comuni nella risposta ai bisogni delle famiglie dando centralità e importanza al ruolo del coordinatore pedagogico: come colui che si occupava di incentivare la qualità del servizio ed ampliare la rete nel territorio finalizzata alla promozione della cultura dell’infanzia. Nel tempo il coordinatore pedagogico ha acquisito anche responsabilità amministrative; organizzative all’interno dei servizi educativi ed è aumentata la volontà professionale di rispondere alle necessità delle famiglie e del territorio, Paola Toni afferma che il coordinatore è colui che si occupa di “coordinare, promuovere e innovare”: si occupa di agire con carattere armonico, di favorire il progresso e di essere aperto alle novità. Il coordinatore pedagogico si occupa della promozione della qualità pedagogica e gestionale all’interno del servizio aderendo alla sfida educativa verso i bambini e dei colleghi invitandoli ad un constante rapporto con la realtà. Per questo è importante la pianificazione e stesura del progetto educativo che deve essere documentato e verificato. Il professionista educativo è in una posizione di indagine verso la realtà ed è promotore di processi riflessivi ossia l’analisi delle azioni svolte in precedenza implicando la connessione con il sapere teorico. Questa “problematizzazione dell’esperienza” porta il professionista ad avere un rapporto dialettico tra la teoria e la prassi. Il coordinatore pedagogico è leader nel gruppo di lavoro ossia guida dal punto di vista operativo in quanto stabilisce degli obiettivi di lavoro, è anche sostegno per i membri dell’equipe poiché favorisce il benessere e il sentimento di appartenenza dei colleghi nel gruppo. La cura è fondamentale, non solo come azione rivolta agli utenti dei servizi, ma anche all’interno del gruppo di lavoro perché conduce alla fioritura dell’individuo e alla maturazione del suo essere: la cura avviene in maniera bidirezionale perciò ne beneficia chi è agente e chi è ricevente, in quanto si costruisce una relazione affettiva dove vi è la valorizzazione e l’ascolto reciproco. La riflessione e la cura si collocano all’interno del gruppo in quanto gli individui si pongono in una posizione di ascolto, dialogo ed empatia verso l’altro. L’ultima parte dell’elaborato è una ricerca del ruolo del coordinatore pedagogico nella Federazione Italiana Scuole Materne. La FISM è una federazione fondata nel 1974 che riunisce scuole private e paritarie di identità cattolica, dove vengono offerti servizi di sostegno, consulenza e supporto sia su aspetti gestionali che pedagogici tramite un coordinamento indiretto di secondo livello. Le interviste svolte alle coordinatrici pedagogiche Fism e coordinatrici interne alle scuole federate sono state occasione di scoperta e approfondimento relativamente a molteplici aspetti in particolar modo hanno valorizzato la centralità della relazione all’interno del lavoro educativo.
|