Riassunto analitico
Il seguente lavoro di tesi propone una riflessione pedagogica in chiave interculturale, che tenta in modo originale di mettere in primo piano la storia delle minoranze e dei popoli subalterni. Partendo da un’analisi globale e complessa del contesto sociale e culturale attuale, nel quale continuano a influire negativamente i principali sistemi di dominio consolidati nella cultura occidentale, la seguente trattazione si approccia a temi come il razzismo e il sessismo in modo sistemico e trasversale, proponendo un costrutto che al giorno d’oggi, diventa sempre più urgente e necessario: quello dell’intersezionalità. Questo costrutto dà conto dello stretto rapporto che si instaura tra queste forme di violenza interdipendenti e complementari, che non agiscono in modo isolato ma collettivo, implementandosi ricorsivamente. Certamente un approccio di questo tipo, in una realtà sempre più dinamica e interconnessa, non può che aprire la mente e liberare i pensieri, abbattendo quei limiti e quei pregiudizi che hanno sempre confinato e relegato la diversità in categorie rigide. Proponendo una rilettura anticonvenzionale e controegemonica, sostenuta dalla letteratura dell’autrice afroamericana bell hooks, la seguente analisi si pone dunque l’obiettivo di rappresentare e disvelare le molteplici discriminazioni che molti individui sono costretti a subire nel contesto odierno, dove la violenza e la smania di potere purtroppo, sono principi ancora radicati e resistenti. In questo senso, chiunque evada dai canoni della società viene emarginato e discriminato, costretto a vivere ai confini. Spesso però, come sostiene bell hooks, i confini altro non sono che un luogo di possibilità e trasgressione, uno spazio di resistenza dal quale combattere per il cambiamento e per la libertà. Nel primo capitolo, prendendo in considerazione le teorie e le riflessioni di Edgar Morin e Gregory Bateson circa l’articolata struttura del reale, viene analizzata e resa nota la complessa ossatura della dimensione contemporanea, che pervasa da continui mutamenti culturali e sociali, si evolve e sviluppa in modo imprevedibile e inaspettato. Nel secondo capitolo, viene posto in primis l’accento sulla prospettiva interculturale della quale vengono indagate le caratteristiche e gli aspetti principali. In seguito, viene poi proposta una riflessione accurata sugli studi post-coloniali con particolare cura dei concetti di Razza, genere e classe, categorie predefinite che questa letteratura contrasta e ostacola fortemente. Nel terzo capitolo viene invece introdotto e trattato il concetto di intersezionalità, e inserito all’interno del contesto del Black Feminism, del quale viene accennata la storia e lo sviluppo. In questo frangente, vengono presentate le prospettive di bell hooks e Angela Davis, due capisaldi che hanno segnato nel profondo l’evoluzione e la diffusione del femminismo nero. Il pensiero di bell hooks, in particolare, viene trattato e approfondito meglio nel quarto capitolo, dove emerge soprattutto la forza dinamica e performante della pedagogia impegnata, un approccio rivoluzionario che l’autrice propone in vista di un’educazione libera ed emancipata, improntata alla giustizia, all’amore e al rispetto. L’ultimo capitolo, infine, si ricollega al contesto scolastico odierno, dove la multiculturalità e la diversità sono ormai costituzionali. L’obiettivo principale di questo capitolo è sicuramente quello di mettere in contatto la dimensione scolastica e la dimensione culturale/sociale, proponendo un’educazione inclusiva che superi ogni confine e favorisca l’acquisizione di una conoscenza autentica.
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