Riassunto analitico
Il colesterolo è una molecola fondamentale, sia da un punto divista strutturale che da un punto di vista funzionale, per vari distretti del nostro organismo, tra i quali vi è anche il sistema nervoso centrale. Sono ancora poco chiare le conoscenze sulla relazione tra le alterazioni del metabolismo del colesterolo e le malattie neurodegenerative, in particolar modo le varie forme di demenza; è inoltre tuttora controversa l’indicazione di farmaci con effetto ipolipidemizzante e/o ipocolesterolemizzante (in particolar modo le statine) in simili contesti. Si è recentemente assistito ad un crescente interesse nei confronti della Proprotein convertase subtilisin/kexin type 9 (PCSK9), la cui azione modula i livelli di colesterolo circolante. Studi precedenti hanno dimostrato come le concentrazioni di PCSK9 risultino aumentate a livello del liquido cefalorachidiano di pazienti affetti da malattia di Alzheimer, rispetto ai controlli. Si tratta di un argomento particolarmente rilevante, anche in considerazione del crescente utilizzo dei farmaci con azione inibitoria nei confronti di PCSK9 nel controllo dei livelli di colesterolo. L’obiettivo principale dello studio è analizzare le relazioni presenti tra metabolismo degli steroli, la malattia di Alzheimer e altre condizioni patologiche correlate, determinando i livelli di PCSK9 a livello sierico e liquorale in diversi gruppi di pazienti, confrontando i livelli tra i vari gruppi e analizzando la correlazione fra livelli sierici e liquorali. È stata reclutata una coorte costituita da pazienti che abbiano effettuato un percorso diagnostico-clinico per la diagnosi precoce e la diagnosi differenziale dei disturbi cognitivi tra il 2011 ed il 2017, presso il Centro di Neurologia Cognitiva dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Ospedale Civile S Agostino Estense. I pazienti sono stati suddivisi in tre categorie principali: con diagnosi di deficit cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI) sia al momento della valutazione clinica iniziale, sia al follow up; pazienti con diagnosi MCI al momento della valutazione clinica iniziale in cui il disturbo cognitivo al follow up sia evoluto e risultato compatibile con una diagnosi di Demenza di Alzheimer; pazienti con diagnosi di Demenza di Alzheimer sia al momento della valutazione iniziale che al follow up. Di tali pazienti è stata effettuata un’analisi retrospettiva dei dati clinici, neuropsicologici, neuroradiologici (TC o RM encefalo), ematochimici e campioni biologici comprendenti almeno 1 ml di siero e 1 ml di liquido cefalorachidiano. Si è poi proceduto alla determinazione delle concentrazioni di PCSK9 in tali campioni biologici tramite test ELISA. Non sono state rilevate a livello del liquido cefalo-rachidiano differenze significative per quanto concerne le concentrazioni di PCSK9 tra i vari gruppi di pazienti. Tuttavia, si sono riscontrate nel plasma dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer livelli di PCSK9 inferiori rispetto a quelli misurati negli altri due gruppi di pazienti (questi ultimi non differenti tra loro). Inoltre, non è stata rilevata alcuna correlazione significativa tra i livelli di PCSK9 sierici e liquorali a livello dell’intera coorte; tale correlazione tuttavia è risultata significativa all’interno del gruppo comprendente i pazienti affetti da malattia di Alzheimer. I risultati ottenuti non mostrano differenze significative tra i diversi gruppi nei livelli di PCSK9; tuttavia, tali concentrazioni a livello del liquido cefalo-rachidiano potrebbero essere influenzate dall’isoforma di ApoE4. In più, la concentrazione plasmatica di PCSK9 è risultata inferiore nei pazienti con Alzheimer rispetto agli altri gruppi. L’analisi delle concentrazioni di ossisteroli circolanti, implicati nell’omeostasi del colesterolo nel sistema nervoso centrale è tuttora in corso e si spera che in futuro possa fornire ulteriori informazioni alle presenti osservazioni.
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