Riassunto analitico
La tutela del lavoratore e la volontà di evitare che quest’ultimo diventi oggetto di discriminazione, costituiscono l’obiettivo fondamentale della normativa e della giurisprudenza sovranazionale e nazionale. La fattispecie del licenziamento discriminatorio trova la sua disciplina attuale in diverse disposizioni di legge alcune attuali e altre risalenti nel tempo. Quest’ultime si sono modificate ed integrate le une alle altre fino a realizzare un corpo normativo di indiscusso rilievo, caratterizzato da un’ampia disciplina contro condotte contrarie ai principi di uguaglianza, rispetto, libertà e dignità umana, costituzionalmente garantiti. Il legislatore ha come obiettivo la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitano di fatto le libertà e le uguaglianze dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’ organizzazione politica, economica del paese. Il diritto del lavoro è stato oggetto nell’arco di neanche un triennio di due interventi riformatori, che hanno inciso su quelli che, sino a oggi, ne hanno costituito i capisaldi. L’obiettivo è tentare di rilanciare il mercato del lavoro, prevedendo una nuova cornice normativa, che tenga conto della fase di grande trasformazione delle logiche a esso connesse. La principale novità è rappresentata dallo scardinamento della tutela in materia di licenziamenti individuali, garantita per più di quarant’anni dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Nell’elaborato si approfondiranno le modifiche introdotte, nel corso degli anni, in tema di recesso datoriale, analizzando l’excursus normativo partendo dalla tutela prevista dall’art. 18 St. lav. e trattando in ultimo l’intervento legislativo, noto come Jobs Act, in parallelo con quello immediatamente precedente, avvenuto con la L. n. 92/2012. In tale approccio è emersa una nuova centralità della tutela antidiscriminatoria, la quale si afferma come fondamento di un sistema di garanzie giuridiche contro i possibili rischi di una mercificazione del lavoro. La massima garanzia accordata al lavoratore permane, per il recesso discriminatorio, la quale consente al lavoratore la possibilità di una piena reintegra in caso di licenziamento ingiustificato, nell’ottica di riequilibrare posizioni sperequate. In questo elaborato, pertanto, dopo un breve inquadramento della materia antidiscriminatoria, viene analizzata la configurazione del licenziamento discriminatorio, e le tutele previste ai lavoratori a seguito degli ultimi due interventi riformatori.
|