Riassunto analitico
Lo studio di seguito presentato, partendo dall’analisi del fenomeno dell’internazionalizzazione delle aziende e da una rassegna dei diversi modelli teorici costruiti nel tempo, intende analizzare l’applicazione del modello di internazionalizzazione per stadi, proposto dalla scuola di Uppsala, per spiegare l’approccio ai mercati esteri delle piccole imprese produttrici di software. Lo studio pone le sue fondamenta nell’analisi del fenomeno della globalizzazione e dell’internazionalizzazione partendo da un breve excursus storico sull’evolversi di tale fenomeno, principalmente sotto il versante economico e aziendale. Considerando, poi, la globalizzazione come il catalizzatore dell’abbattimento dei confini nazionali viene presentata una rassegna delle metodologie con cui le aziende possono approcciarsi ad un mercato estero e quindi la struttura che esse possono assumere una volta entrate nel mercato selezionato. La teoria accademica ha negli anni rilevato tale fenomeno e ha cercato di sintetizzarne le variabili fondamentali in vari modelli che potessero essere esemplificativi della realtà. Questa prima parte si conclude con una rassegna delle varie teorie proposte negli anni che da una visione maggiormente orientata alla forma e al modo con cui le aziende si approcciano ad un mercato estero passano ad una visione maggiormente incentrata sui motivi che spingono tali aziende ad internazionalizzarsi. Nella seconda parte lo studio si focalizza sull’analisi degli studi appartenenti alla scuola di Uppsala (Johanson & Finn Wiedersheim, 1975; Johanson & Vahlne, 1977, 2009). Qui viene riportata la teoria dell’internazionalizzazione per stadi la quale prevede che l’azienda cresca nel mercato estero mediante un processo composto da più fasi conseguenti tra di loro. Dopo aver presentato la teoria verranno presentate le critiche che sono state poste alla stessa e gli adattamenti che i ricercatori hanno messo in atto in una successiva rivisitazione. La teoria degli stadi ben si presta alla spiegazione del processo di internazionalizzazione di una specifica fattispecie aziendale, ovvero quella delle piccole aziende produttrici di software. Per tale motivo diversi studi, qui riportati, hanno analizzato il percorso di internazionalizzazione di tali aziende per verificare se il modello proposto dalla scuola di Uppsala può ritenersi o meno verificato. Proprio questo approfondimento rappresenta la conclusione della seconda parte. Nella terza parte dello studio, alla luce del quadro teorico di riferimento e degli approfondimenti presentati, viene messo in evidenza uno specifico segmento del settore della produzione di software in Italia, ovvero quello dei sistemi per la gestione della tesoreria aziendale. Di questo ne vengono analizzate tutte le specificità e i tratti caratteristici cercando di calare le variabili del modello di Uppsala al suo interno. Infine viene presentato il caso di una azienda italiana, operante in tale settore, che ha deciso di approcciarsi al mercato estero. Il caso aziendale viene analizzato in una chiave di confronto con il modello di Uppsala proprio per verificare se un modello che prevede diversi stadi nel percorso di internazionalizzazione sia o meno verificato in una realtà empiricamente osservata. In quest’ultima parte è stato prima analizzato il settore dei sistemi per la gestione della tesoreria aziendale così da inquadrare lo specifico contesto in cui l’azienda analizzata opera, in seguito è stata descritta l’azienda con un maggior grado di attenzione nelle variabili direttamente correlate al progetto estero. Il caso riportato è servito a comprendere come un’azienda che opera in una nicchia del generico settore della produzione di software segua un percorso di internazionalizzazione in accordo o meno con la teoria dell’internazionalizzazione per stadi precedentemente riportata.
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