Riassunto analitico
L’elaborato si prefigge di raccontare in che modo i giardini scolastici possono essere utilizzati a favore di una didattica efficace, quali attenzioni possono essere prese nella fase di progettazione del verde e delle strutture da inserirvi, i tempi e i metodi delle attività di Didattica Outdoor idonee a sfruttare gli spazi esterni. Nel primo capitolo viene fatta una panoramica sul metodo didattico dell’Outdoor Education, partendo dalle sue definizioni e dai principi cardine che lo differenziano dagli altri metodi didattici. Viene sinteticamente descritta la storia tramite le teorie di alcuni autori importanti, che ne hanno definito i principi di base e i metodi attuativi. In seguito, viene posto il focus su ciò che l’Outdoor Education rappresenta per le scuole e le associazioni oggi, con un riferimento specifico anche al metodo scout. Vengono citate alcune realtà che utilizzano l’approccio della didattica all’aria aperta, in particolare in Italia la Rete delle Scuole Pubbliche all’Aperto e, all’estero, le Scuole nel bosco. Nel secondo capitolo viene affrontato il tema della progettazione del giardino scolastico come luogo fruibile dalle insegnanti per una didattica efficace. Vengono stilate alcune regole per una buona progettazione dello spazio verde scolastico, con particolare riferimento alla scelta delle piante più adatte, oltre che, qualora vi fosse lo spazio, alla creazione di un orto condiviso. Il focus viene poi posto anche sulle attenzioni nei confronti della biodiversità e del regno animale, con la creazione dei Bugs Hotel. Infine, sono proposte alcune possibili installazioni che possono favorire lo svolgimento di attività mirate e lo sviluppo del gioco libero. In questo capitolo viene anche visionata con attenzione l’esperienza di Villa Ghigi, luogo di sperimentazione ed esplorazione naturale nei pressi della città di Bologna, riferimento importante per le scuole grazie ai percorsi proposti e alla formazione di ingegnanti e genitori. Nel terzo capitolo si affrontano le tematiche che riguardano la progettazione da parte delle insegnanti di lezioni all’aperto: le risorse messe in campo, le attenzioni nei confronti delle famiglie, i rischi che si possono ragionevolmente correre, i tempi e gli svolgimenti delle attività. Vengono poi descritte dettagliatamente alcune esperienze specifiche riguardanti l’orticoltura, gli itinerari MEMO (Multicentro Educativo di Modena Sergio Neri) e l’esperienza di tirocinio del laureando, svoltasi in modalità D.A.D., nell’ambito del progetto “Scuola in ospedale”, concretizzata in due unità didattiche riguardanti attività di educazione naturale all’aperto. Nel quarto e ultimo capitolo sono mappati, all’interno dell’area della provincia di Modena, alcuni luoghi significativi che propongono percorsi e itinerari in linea con la didattica Outdoor. Tra questi troviamo, per citarne alcuni, l’Orto Botanico di Modena, l’oasi naturalistica “La Piantata”, il Parco della Resistenza e il Giardino della Pica.
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