Riassunto analitico
L’adolescenza rappresenta un periodo di grande instabilità fisica ed emotiva, ma anche di grandi potenzialità ed energia. Lo sviluppo fisico, emotivo e psicologico di ogni essere umano è influenzato da molteplici fattori interni ed esterni alla persona. Rispetto a questo: Il primo capitolo illustra lo sviluppo della teoria dell’attaccamento, fondata da Bowlby e perfezionata da Mary Ainsworth. Essa evidenzia come il tipo di accudimento ricevuto dall’infante nei primi anni di vita determini l’attaccamento (sicuro, insicuro-ambivalente, disorganizzato) del minore rispetto alla figura del care-giver, e come questo si ripercuota sullo sviluppo di modelli operativi interni che si ripropongono nei modelli di comportamento in età adulta. Tuttavia, molteplici studi evidenziano come le rappresentazioni interne relative all’attaccamento si modificano nel tempo e possono essere soggette a profonde ristrutturazioni sia in funzione dello sviluppo individuale (a seconda del temperamento della persona) sia in presenza di eventi significativi.Il secondo capitolo riporta l’origine dei diversi social media, i rischi generati dagli stessi ed evidenzio i cambiamenti che hanno introdotto a livello qualitativo nella vita quotidianae come oggi essi vengano utilizzati per costruire e consolidare rappresentazioni di sé stessi soprattutto nel periodo dell’adolescenza, fase nella quale l’individuo è alla ricerca del proprio sé. Davanti allo schermo il ragazzo/a ha più tempo per decidere cosa mostrare e come farlo, può scegliere come apparire o come vorrebbe essere, e può sperimentarsi in relazioni interpersonali per indagare sé stesso e consolidare la propria rappresentazione interiore. Tuttavia, spesso i profili creati rispettano le aspettative del “pubblico” dei pari, degli amici o dei followers, al fine di non essere criticati, giudicati o eliminati dagli stessi, e questo comporta il rischio di incorrere nel distacco dal proprio sentire interiore, dal proprio lato autentico, dalla propria unicità, originalità e creatività in favore dell’omologazione e del conformarsi a ciò che viene richiesto. Questo è dovuto anche alla paura dell’esclusione sociale. Il terzo capitolo spiega i fenomeni dell’oggettivazione e dell’auto-oggettivazione.L’oggettivazione si realizza quando non si considera la persona nella sua interezza ma ci si concentra sul suo corpo o su parti di esso, che vengono separati dalla figura umana e ridotti a mero strumento sessuale a disposizione altrui. L’auto-oggettivazione è il processo attraverso il quale le figure femminili imparano a pensare a loro stesse come a oggetti del desiderio di altri, questa è una sorta di strategia psicologica che permette alle donne di anticipare, e quindi esercitare un certo controllo, su come saranno viste e trattate dal genere maschile. Tali fenomeni possono comportare delle conseguenze a livello psicofisico nella persona particolarmente fragile.Il periodo di vita in cui risulta più pericolosa l’esposizione a tale fenomeno è appunto l’adolescenza, fase come sappiamo molto delicata in quanto il ragazzo/a deve compiere una rimentalizzazione del proprio corpo, ossia deve ricostruire il proprio schema corporeo e sostituire la propria immagine mentale del fisico infantile con quella adulta.Dopo aver analizzato tutte questi elementi che in un qualche modo contribuiscono alla strutturazione della personalità e influenzano lo sviluppo dell’individuo, nel quarto capitolo propongo una ricerca sperimentale avente come obiettivo l’individuare come i social media condizionano la visone di sé, la qualità della vita, la percezione della propria umanità, del proprio corpo, i comportamenti antisociali e allo stesso tempo cogliere come l’attaccamento si inserisce in queste relazioni.
|