Riassunto analitico
In questi anni l’attenzione per il contesto nell’educazione prescolare sta acquistando via via maggiore importanza. Seguendo la prospettiva ecologica dello sviluppo (Bronfenbrenner, 1979), si distingue una visione di ambiente come sistema che influisce in modo rilevante sulla qualità delle esperienze educative infantili. Questa visione di contesto rimanda al concetto di curricolo implicito, che in ambito prescolare si concretizza nella dimensione organizzativa – comprendente variabili quali spazi, tempi, attori, regole, canali comunicativi – che spesso fugge alla consapevolezza e intenzionalità dell’insegnante, in quanto non sempre è frutto di progettazione condivisa e ragionata all’interno del team docente, ma che si carica di notevoli ricadute educative sul bambino. In particolare, questa tesi si propone di riflettere ed indagare le valenze pedagogiche del fattore “tempo”. La dimensione organizzativa temporale nella scuola dell’infanzia, intesa come ritmo e scansione della successione degli eventi che la contraddistinguono, viene troppo spesso poco considerata da insegnanti e operatori educativi, in quanto considerato come “contenitore” di eventi o come vincolo organizzativo, e non come potenziale strumento educativo quale è (Bondioli, 2002a). La giornata educativa aiuta il bambino in età prescolare ad acquisire un senso del tempo, aiutandolo a cogliere il significato di quanto si sta svolgendo e di quanto accadrà. Risulta, dunque, necessario che l’organizzazione della quotidianità nelle istituzioni prescolari venga progettata secondo criteri chiari e condivisi, in modo tale da investire di intenzionalità educativa tale variabile di contesto che appare tanto rilevante. Partendo da questi presupposti, ho svolto una ricerca esplorativa che mi ha permesso di indagare l’organizzazione del tempo e della giornata educativa in una particolare realtà: quella africana. L’indagine, infatti, si è svolta in una piccola scuola dell’infanzia situata nella periferia di Dar Es Salaam, Tanzania. La ricerca si è suddivisa in due diversi macro-interventi, uno di analisi e osservazione e uno di intervento sul campo in prima persona; in entrambi i casi lo svolgimento della stessa è stato particolarmente interessante e professionalizzante. La prima parte di ricerca osservativa condotta nella scuola oggetto di indagine mi ha permesso di approfondire e tentare di esplicitare, attraverso un’approfondita analisi della giornata educativa, gli aspetti organizzativi relativi al tempo propri del curricolo implicito presente a Gosheni. Gli strumenti di ricerca utilizzati mi hanno permesso di ricostruire una fisionomia complessiva degli eventi che caratterizzano la scansione temporale quotidiana. La descrizione e analisi delle situazioni che i bambini esperiscono quotidianamente nella scuola oggetto indagine ha permesso di evidenziare particolari forme di organizzazione dei tempi; di cogliere la corrispondenza tra intenzioni ed effettive realizzazioni; di individuare l’influenza che comportamenti e visioni pedagogiche delle insegnanti hanno sul loro agito. Al termine della ricerca osservativa si è tenuto un momento di confronto finalizzato di creare un punto di incontro tra le due culture, aiutando gli insegnanti ad ampliare la loro visione di didattica e più in generale di infanzia, in un’ottica di scambio reciproco e di continuità, al quale è seguito un intervento condotto sul campo. A queste riflessioni è seguito un intervento nella scuola, basato su una volontà di confronto costruttivo fatto di scambio di idee e arricchimento reciproco, nella speranza di continuità negli anni futuri da parte delle insegnanti di Gosheni. L’intervento ha portato ad un cambiamento organizzativo finalizzato ad investire di maggiore intenzionalità educativa due fondamentali variabili del curricolo implicito alla scuola dell’infanzia: spazio e tempo.
|