Riassunto analitico
Lo spreco alimentare è un problema globale molto complesso, sotto diversi punti di vista; non esiste una sua definizione univoca e la letteratura disponibile che indaga il fenomeno è limitata. Le problematiche a livello economico, ambientale, etico, morale e sociale connesse allo spreco alimentare, contribuiscono ad ingrandire il divario tra chi vive in una situazione di grave deprivazione alimentare e chi, invece, continua a sprecare ingenti quantità di cibo evitabile, cioè quello che può essere ancora destinato al consumo umano, pur avendone a disposizione enormi quantità. Lo spreco avviene, in diverse misure, a tutti i livelli della catena agroalimentare ma si verifica maggiormente a livello domestico. Le ricerche condotte in diverse nazioni così come, ad esempio, i report di FAO e WRAP, mostrano dati non incoraggianti che ci fanno scontrare inevitabilmente con una realtà paradossale: la popolazione mondiale aumenterà nel corso degli anni e non tutti continueranno ad avere cibo a sufficienza per il proprio sostentamento, nonostante le risorse alimentari sprecate basterebbero a sfamare gran parte delle popolazioni denutrite. Perché sprechiamo? La tesi si pone come obiettivo quello di cercare una risposta a questo interrogativo attraverso un’ottica psico-sociale, rintracciando i predittori dello spreco come comportamento individuale, attraverso la rassegna della letteratura scientifica. Nel primo capitolo, viene fornito un quadro di riferimento generale per capire il fenomeno dello spreco alimentare, problema presente nei Paesi in via di sviluppo così come in quelli sviluppati. Dopo un excursus nel quale vengono elencati i dati salienti di Francia, Gran Bretagna, Germania, America e Italia, viene scandagliato il concetto di spreco alimentare in relazione alle diverse fasi della filiera. Il secondo capitolo, che è il focus della tesi, mostra che i principali predittori psico-sociali dello spreco riguardano sia le caratteristiche socio-demografiche del consumatore, sia i suoi atteggiamenti e comportamenti d’acquisto e post-acquisto (ad esempio, l’errata pianificazione della spesa, le routine d’acquisto, le scarse competenze culinarie, i metodi di conservazione obsoleti), così come le caratteristiche proprie del prodotto come il packaging e le etichette. Nel terzo e ultimo capitolo, vengono mostrate le strategie di comunicazione come, ad esempio, le iniziative, i progetti, le campagne, gli strumenti 2.0, messe in atto per contrastare lo spreco alimentare, con l’obiettivo di sensibilizzare e rendere maggiormente consapevoli i consumatori, fornendogli strumenti attraverso i quali poter ridurre la propria quantità di spreco e migliorare la situazione globale.
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