Riassunto analitico
Le scuole italiane all’estero sono scuole pubbliche italiane su territorio straniero. Esse vantano una lunga storia: nate nel XIX secolo intorno al bacino del Mediterraneo si sono espanse lungo tre direttrici fondamentali: in Europa continentale, America Latina e Africa sub-sahariana. L’obiettivo della prima parte di questo lavoro è la ricostruzione delle vicende che hanno condotto all’istituzione delle scuole per gli emigranti tra il 1860 e il 1920, in un periodo che vide l’aumento dell’esodo migratorio sia temporaneo che permanente. La letteratura è scarsa e il percorso fatto per costruire un discorso storico sulle scuole italiane all’estero è stato un lavoro di integrazione tra le informazioni raccolte sull’emigrazione italiana e un’analisi delle normative che hanno supportato le iniziative nate dalle esigenze degli emigrati italiani. Le partenze videro un ridimensionamento negli anni del dopoguerra e si contrassero ulteriormente dopo il 1927, con l’inizio della politica demografica di Mussolini. La forte ripresa dell’emigrazione italiana si ebbe dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando prima il nord e poi il sud, povero di infrastrutture, anche grazie ad accordi internazionali riuscì a far emigrare manodopera italiana nel mondo. La legislazione delle scuole italiane rimase, per molti decenni, legata all’organizzazione che ne aveva dato il governo fascista e non riuscì ad esserci una evoluzione parallela tra scuole italiane all’estero e i bisogni formativi delle nuove generazioni di emigrati italiani. Negli anni ‘80 e ’90 si apre il dibattito sulle nuove forme di emigrazione italiana, che si accompagna alle direttive Europee che spronano i paesi membri ad aprire le frontiere non solo alle merci, ma anche allo scambio di personale lavorativo e studenti. Grazie a questa spinta innovativa, il panorama legislativo italiano per le suole all’estero inizia un percorso di rinnovamento che porterà all’attuale Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 64, che disciplina la scuola italiana all’estero. Negli anni le finalità delle istituzioni italiane oltreconfine sono mutate, e il lavoro svolto vuole portare il lettore a riflettere anche sul valore che possono avere tali realtà in un contesto globalizzato come quello odierno. L’elaborato, nella parte conclusiva si dedica all’analisi della domanda crescente di cultura italiana che arriva non più solo da emigrati o discendenti di cittadini italiani, ma da cittadini stranieri che intendono approfondire la storia, la cultura e il modo di vivere italiano che anche grazie ai media si è fatto conoscere nel mondo.
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