Riassunto analitico
“Con la testa fra le nuvole” è un modo di dire con cui si descrive comunemente una persona distratta, che non riesce a concentrarsi su ciò che sta facendo, che ammira le nuvole in alto nel cielo, con lo sguardo e la mente concentrati solo su questo, immerso nei propri pensieri. Solitamente questo modo di dire, se contestualizzato nella scuola, viene attribuito dalla maestra ad un bambino che fa fatica a stare attento, che si stanca di ascoltare, che commette errori, che perde spesso le sue cose e non riesce ad organizzarsi e impara presto che avere la testa fra le nuvole sia qualcosa di poco positivo. Lavoro come insegnante di scuola d’infanzia, con esperienza ventennale presso il Comune di Cavriago, ed ho vissuto in prima persona la chiusura dei servizi educativi durante i vari periodi di lockdown e la nuova ri-organizzazione dei servizi educativi in fase di riapertura, durante l’emergenza sanitaria, seguendo le indicazioni dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco e Assessore alla scuola Francesca Bedogni che ci ha chiesto di fare esperienze di Outdoor Education insieme ai bambini. L’approccio educativo che tratto nel mio elaborato è proprio l’Outdoor Education, paradigma educativo e didattico inteso a promuovere esperienze di educazione in natura, di sviluppo della consapevolezza ambientale, di conoscenza scientifica e di valorizzazione dell’esperienza corporea nei processi di apprendimento. Ho scelto di dare questo titolo alla mia tesi con il desiderio di continuare a coltivare pratiche educative inedite e con l’augurio di continuare a vivere esperienze all’aperto “Con la testa fra le nuvole” insieme ai bambini della mia sezione e con quelli che verranno in futuro. Durante questi anni di riapertura dei servizi educativi Nido e Scuole d’Infanzia dell’Azienda speciale Cavriago Servizi nel Comune di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, in emergenza pandemica Covid-Sars-19, ho personalmente sperimentato questo approccio innovativo che vorrei continuare ad approfondire e arricchire con un’esperienza di job shadowing, insieme ad alcuni colleghi, nelle scuole d’infanzia di Pitea, nella Lapponia svedese, dove andremo entro l’anno solare 2022. Lì l’Outdoor Education è, da tempo, metodo consolidato ed applicato. Il progetto educativo che presento e analizzo è frutto del lavoro di due anni durante i quali ho seguito insieme ai bambini nati nel 2016, della sezione 4 anni A.S. 2020/21, scuola d’infanzia I Tigli, questo percorso dal titolo “La scuola è anche il parco del Rio, perché lì si imparano tante cose”. Come insegnanti ci siamo approcciate a questo paradigma educativo in continuità con l’anno scolastico 2021/22. La situazione di emergenza sanitaria data dalla pandemia SARS-COVID-19 che sta coinvolgendo l’intero Pianeta ci pone di fronte alla necessità di scelte responsabili. Come cittadini del mondo, occorre cercare di ristabilire un equilibrio, nel rispetto di ogni essere vivente. La riapertura dei servizi educativi 0-6 anni, in epoca pandemica Covid-Sars-19, ha reso necessario una consistente riorganizzazione che ha impegnato ed impegna tuttora, pedagogisti, educatori, insegnanti e intere amministrazioni comunali, per progettare esperienze educative con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni alla cura dell'ambiente, per farli sentire parte di un tutto, in interconnessione con gli esseri senzienti e la natura. Riflettere ed agire per educare allo sviluppo sostenibile e ad una coscienza ecologica, a partire dai Nidi e dalle Scuole d’Infanzia, è importante e rappresenta la sfida per il presente ed il futuro anche del nostro Paese per salvaguardare il Pianeta, per far sì che le nuove generazioni acquisiscano attraverso gesti e azioni quotidiane il rispetto per l’ambiente con naturalezza. Queste innovative forme di educazione stanno cercando di innescare processi nuovi di pensiero, per creare una diversa cultura ambientale.
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