Riassunto analitico
Il presente elaborato di tesi ha avuto obiettivo primario di capire se, in che modo e in che misura le storie possono funzionare da mezzi utili, se non addirittura fondamentali, al fine di favorire lo sviluppo emotivo dell’individuo. La ricerca offerta dal presente elaborato di tesi si è articolata attraverso vari studi, ascrivibili prevalentemente al cognitivismo e alle neuroscienze, al fine di proporre un dialogo e, dove possibile, una sintesi dei punti di vista presi in considerazione. Il dialogo tra fonti differenti, quindi, è stato il metodo che ha guidato l’intera stesura del presente elaborato. Tutti i contributi esposti, inoltre, sono stati esemplificati, dove possibile, da brani tratti da modelli letterari. Il contributo principale dello studente, probabilmente, è stato quello di cercare, esporre, esemplificare e riordinare vari tipi di studi che, con metodologie e finalità differenti, hanno avuto l’indubbio merito di perpetrare una sorta di apologia della narrazione. Il percorso è stato articolato in modo da trattare i vari argomenti, qualora fosse possibile, esponendo la loro evoluzione sino ad arrivare ai moderni approcci. È questo il caso degli studi sulla narrazione di cui sono stati proposti vari approcci sino ad arrivare all’esposizione generale dei caratteri attenenti allo studio biopoetico della letteratura. Un contributo dello studente è stato quello di proporre e ri -proporre un modello di genesi delle emozioni che tenesse conto, il più possibile, del complesso dibattito che, ormai da parecchi anni, si è generato intorno al tema delle emozioni. Esponendo vari studi ascrivibili al cognitivismo è stato possibile esporre come le storie fungano, sostanzialmente, da serbatoio pressoché infinito di exempla fruibili dal lettore e di come le scienze cognitive possano fungere da anello di congiunzione con le neuroscienze. Tramite la trattazione di vari studi neuroscientifici è stato possibile dare un contributo, per quanto piccolo e insignificante, a quel filone di studi letterali a partire dalle neuroscienze che è la neuroestetica della letteratura. È stato dunque possibile asserire che la narrazione è uno strumento oltremodo importante in quanto, sostanzialmente, permette di esperire, in modo più o meno interiorizzato grazie al sistema di neuroni specchio, ciò che il lettore legge. In secondo luogo è stato esposto come, tramite le storie, sia possibile modificare le connessioni sinaptiche del cervello e, di conseguenza, modificare in parte la personalità dell’individuo a partire dalle esperienze indirette che l’individuo può fare mediante la lettura. Un ulteriore contributo è stato quello di porre in relazione due aspetti principali: l’aspetto biologico e quello culturale. L’obiettivo preposto è stato quello di dimostrare come questi due elementi sopra riportati siano due facce della stessa medaglia e di come essi si compenetrino e si influenzino a vicenda. È stato, inoltre, possibile approfondire il tema delle intenzionalità e delle emozioni collettive; tema che è di fondamentale importanza nella modifica delle emozioni individuali. La stesura della parte conclusiva, invece, è stata incentrata sulla trattazione del tema dell’empatia; il tentativo, che rappresenta anche un contributo originale dello studente, è stato quello di esporre come il vero soggetto dell’empatia non sia solamente l’altro bensì le emozioni che l’altro esperisce e che, all’interno di un necessario rapporto duale, viene interiorizzato ed esperito direttamente dall’osservatore. In sintesi l’insostituibile contributo che le storie offrono al fine di favorire un corretto sviluppo emotivo è proprio questo: concentrare infiniti avvenimenti, sensazioni, emozioni, sentimenti e stati d’animo in un luogo privilegiato in cui il lettore può farli propri.
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